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“Agrigento 2020”: l’endorsement di Fausto De Michele per Agrigento “Capitale della Cultura”

demichele-ag2020_1Anche il professor Fausto De Michele, docente dell’Università di Graz (Austria) ha inviato il suo sostegno alla candidatura di Agrigento “Capitale Italiana della Cultura 2020”.

Questo è quanto ha scritto al sindaco Lillo Firetto:
“Quando spiego la mia città ad un amico che non è siciliano, comincio sempre dai due santi venerati ad Agrigento da più di mille anni: San Calogero e San Gerlando. I nomi di questi due santi patroni, uno dall’etimo greco e l’altro germanico, li portano ancora oggi tantissimi agrigentini, dico. San Calogero era un eremita taumaturgo probabilmente nativo di Costantinopoli. Questo santo dalla pelle nera, protagonista della prima cristianizzazione dell’antica Agrigentum, ha aiutato la città durante un’epidemia di peste. Sono passati più di dieci secoli, gli agrigentini non lo hanno mai dimenticato.

Cronologicamente dopo l’eremita bizantino, nella mia città, che nel frattempo era stata ribattezzata dagli arabi Kerkent, arrivò Gerlando. Gerlando era un bretone di Besançon fatto venire dal Conte Ruggero d’Altavilla per essere il primo vescovo di quella che già allora era un’antichissima e nobilissima città abitata da gente greca, latina, araba, berbera, ebrea e, da allora in poi, anche da una comunità di normanni, borgognoni (il vescovo e i suoi famigli) e longobardi. Oggi ad Agrigento si possono incontrare Gerlandi dall’aspetto mediorientale e biondissimi Calogeri dagli scandinavi occhi azzurri.

Solo dopo aver spiegato questa originalità, più unica che rara, presente nell’onomastica e nei geni dei miei concittadini, racconto lo strano caso dei cinque nomi e le cinque identità etniche e culturali che la “Citati” ha avuto nei suoi più di 2600 anni di storia: Ἀκράγας, Agrigentum, Kerkent, Girgenti ed Agrigento. Quindi aggiungo, a dire il vero molto immodestamente, ma solo per far sorridere i miei ospiti: “da sempre noi ci siamo e sempre ci saremo… sempre uguali e sempre diversi”. Da questo, e molto altro ancora, si capisce quanto Agrigento sia stata uno dei più antichi melting pot d’Italia e forse anche d’Europa. E anche questa, insieme alle tantissime altre, mi sembra una qualità degna di una capitale della cultura per il nuovo millennio”.
Fausto De Michele. Docente dell’Università di Graz (Austria)

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