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Lavoro Regioni ed Enti Locali

Agrigento, infermieri in rivolta: il Nursind denuncia “inabili al lavoro trasferiti in ospedale”

 
ospedale agrigentoForte stato di agitazione tra gli infermieri dell’asp di Agrigento.

Il motivo è presto detto: il personale, che fino a ieri era dislocato nei poliambulatori, che, a causa dell’inabilità fisica documentata, poteva svolgere mansioni ridotte, adesso è stato trasferito all’Ospedale San Giovanni di Dio. Per tali ragioni il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, insorge “

Il manager dell’Asp è riuscito a compiere un miracolo facendo meglio di quanto duemila anni fa fece un uomo della Palestina. Che sia il nuovo ‘Salvo di Galilea’?” a dichiararlo il dirigente nazionale Osvaldo Barba del suddetto sindacato.

Secondo il Nursind “a parte che quasi tutti gli infermieri hanno presentato ricorso e che molti si sono rivolti ad un avvocato per le procedure del caso, va precisato che stiamo valutando l’ipotesi di chiedere alla Procura della Repubblica di aprire un’inchiesta su questo strano fenomeno che più del miracoloso ha molti lati oscuri che chiederemo di riverificare. Perché o hanno mentito spudoratamente i medici competenti negli anni precedenti, o quest’ultimo professionista ha poteri pranoterapeutici che noi non conosciamo. Ospedali fatiscenti, livelli essenziali di assistenza inesistenti, turni massacranti sono la vera carta d’identità dell’Asp di Agrigento”.

Il personale, dichiarato “inabile al lavoro”, adesso sarà spostato in reparti con maggiori carichi di lavoro.

A seguito di spostamenti vari, di mobilità selvagge e quant’altro – prosegue Barba – ospedali come il ‘San Giovanni di Dio’ e Licata non riescono a garantire al personale infermieristico 15 giorni di fila consecutivi come previsto dal Contratto Nazionale per mancanza di personale. Realtà come il ‘San Giovanni di Dio’ hanno reparti stracolmi di pazienti, infermieri al limite dell’esasperazione per le condizioni lavorative. E meno male che il dottor Ficarra è uno dei migliori manager siciliani. E se fosse il peggiore cosa sarebbe successo?

Nel frattempo atteso per fine luglio il sit in di protesta davanti al “San Giovanni di Dio” per cui sarà chiamato a partecipare tutto il personale del comparto. “Non siamo più disposti a sottostare alla più totale illogicità nella gestione sanitaria di Agrigento e provincia. Siamo certi – conclude Barba – che, continuando di questo passo, si potrebbe verificare l’imprevedibile a quel punto, potremmo anche trovarci ad un passo dalla paralisi totale”.

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