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Editoriali Politica

Agrigento saluta la campagna elettorale: le speranze degli agrigentini

elezioniMeno di dodici ore prima del silenzio per una “pausa di riflessione” che accompagnerà gli agrigentini al voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale.

Finisce così, tra veleni, polemiche, colpi bassi e davvero pochi contenuti una campagna elettorale poco incentrata sui contenuti e sui bisogni della città.

Sette candidati ai nastri di partenza che concorrono per una poltrona ambita, ma allo stesso tempo scomoda: quella di sindaco di Agrigento. Una città che negli ultimi mesi ha visto parecchie volte l’interesse dei media nazionali, riportando fatti ed eventi di una terra di pirandelliana memoria che ha messo in luce le “ombre” di una atipicità che oramai per gli agrigentini sembra essere la “normalità”.
Lo scandalo di “gettonopoli” ha nei fatti inaugurato prematuramente una campagna elettorale destinata a far durare l’amministrazione Zambuto per altri tre anni. Chissà se sarà stato un bene o un male per Agrigento, ma l’unica certezza è quella di aver consegnato una città al disastro più totale.

Sembrano lontani i tempi in cui talk show locali facevano conoscere le opinioni dei candidati in pubblici confronti basandosi solo sulle idee di sviluppo per la città.
Oggi sono invece i social network a fare da cornice a virtuali tavole rotonde dove i candidati esprimono le proprie opinioni. È stata una campagna elettorale a suon di comunicati stampa; tutti o quasi pronti a promettere “mari e monti”. Ma a noi sinceramente quei “mari e monti” sembra la voce di un menù di una qualsivoglia pizzeria.
Se solo un decimo delle promesse fatte in questo mese di campagna elettorale potessero concretizzarsi, Agrigento potrebbe concorrere a diventare prima città d’Italia.
Davvero pochi i confronti fra candidati; forse solo un’occasione nella quale si è visto di tutto e di più, con Lillo Firetto pronto a rinunciare a qualsiasi altro confronto. Ed allora ecco che da lì qualcosa si è rotto. Ha perso la democrazia ed ha perso soprattutto la voglia di far conoscere agli agrigentini i programmi e le reali intenzioni di sviluppo della città dei Templi.

Ed è così che stasera finirà con gli ultimi comizi conclusivi dei candidati a sindaco l’ennesima campagna elettorale, con l’auspicio che non sia la solita “farsa” per gli agrigentini. Un popolo che ha bisogno di una vera “guida” e di un padre di famiglia che abbia a cuore le necessità dei suoi figli.
Per questo l’ultimo pensiero va agli elettori di questa dannata terra: votate liberamente e nel segreto dell’urna pensate al futuro dei vostri figli e a ciò che pensiate sia davvero importante per la città. Lasciate agli altri le “false” promesse di posti di lavoro, le facili illusioni di un “cambiamento” immediato. Agrigento ha bisogno di serietà e passione.

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