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Editoriali

Amministrative, calcio e politica: Akragas, puoi compiere un altro miracolo

angelino alfano akragasL’Akragas compie un miracolo. E non stiamo parlando del miracolo che gli sportivi agrigentini attendevano da ben oltre trenta anni, ma di quello che per molti è stata una vera sorpresa: Angelino Alfano allo stadio Esseneto di Agrigento.

Ci è voluta infatti la promozione in Lega Pro per “scomodare” il ministro agrigentino e farlo tornare in una terra forse fin troppo abbandonata da tutti. Sciarpa biancazzurra al collo e sorriso smagliante. Si è presentato così il ministro dell’Interno che ha raggiunto la tribuna dello Stadio fra stupore e incredulità.

Ed è proprio quando calcio e politica che si mischiano che escono fuori considerazioni soprattutto in un momento delicato per la città che si accinge a votare il futuro sindaco.
Sì, perché se la gioia di vedere la prima squadra di Agrigento vincere il prestigioso torneo è qualcosa di davvero unico, è bene ricordare che purtroppo la città dei Templi è ricordata ancora oggi per altre vicende. Il caso “gettonopoli”, le recenti classifiche che ci danno ultimi in classifica per qualità di vita, le strade distrutte che portano morte, servizi inesistenti, sporcizia e tanto altro.

Il successo dell’Akragas è anche merito di Alfano; sua infatti nell’estate del 2013 la mediazione che ha portato l’Enel a sponsorizzare la società biancazzurra. Meriti che hanno visto ieri parte della tifoseria ringraziare il ministro con uno striscione: “Grazie al 1° tifoso dell’Akragas Angelino Alfano” si leggeva. Un riconoscimento che però è stato sopito da qualche fischio quando lo speaker dello stadio ha voluto ricordare la presenza in tribuna del leader del Ncd. Sentimenti contrastanti dunque che però fanno riflettere come Agrigento sia ancora una città di pirandelliana memoria.
Alfano, per carità, ha avuto i suoi meriti nel contribuire alla causa Akragas, ma sicuramente avrà i suoi demeriti nell’aver contribuito a rendere la città, la sua città, ultima in Italia.

E poco importa se mentre Alfano ammirava i fantastici giocatori della squadra del patron Silvio Alessi rifilare un sonoro 6 a 0 al Marcianise, a pochi chilometri, lungo il Canale di Sicilia, circa 7 mila migranti venivano soccorsi in questo ultimo fine settimana.

L’Akragas col suo potere e fascino può davvero far cambiare le cose. Che sia la volta buona che lo stesso amore per il calcio, sia corrisposto verso una città allo sbando?

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