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L’antico Teatro di Agrigento è realtà: greco o romano? Agrigentino

parco archeologico1Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma l’unica certezza sembra esserci ed è di quelle che sicuramente potranno essere annoverate fra le scoperte storiche più rilevanti del secolo: si tratta di un antico Teatro.

Stamani, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Parco Archeologico e Paesaggistico di Agrigento, Luigi Caliò, archeologo dell’Universita di Catania, ha illustrato le ultime novità dopo un mese di scavi nell’area sud dell’Agorà che ha portato all’importante scoperta archeologica. 

Un tempo relativamente breve, ma che ha permesso di dire che si tratta di una cavea teatrale che ha la sua monumentalità. Un antico Teatro dal diametro di circa 100 metri; per avere un’idea, ma solo dal punto di vista della grandezza, paragonabile a quello di Catania.

Greco, romano o ellenistico? Gli scavi effettuati dagli archeologici fino ad ora hanno sicuramente fatto emergere particolari che ricondurrebbero il Teatro ad una struttura risalente al III secolo a.C. Un momento di grande trasformazione sociale e politica della Sicilia, che coincide con l’arrivo dei Romani e la ridefinizione dei rapporti tra le comunità attive nell’isola, dove è difficile attribuire etichette o appartenenze. Agrigento, in questo momento storico, sembra conoscere uno sviluppo monumentale che è più diffusamente ellenistico, nel senso che non appartiene né ai Greci né ai Romani, ma agli Agrigentini, cioè ad una popolazione che vive in una cultura cosmopolita e che pur nella crisi e nella difficoltà di un periodo incerto, si riconosce nelle proprie tradizioni architettoniche che continuano ad essere celebrate con gli stessi materiali e le stesse tecniche anche in età ben più tarda.

Presenti in conferenza stampa anche il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi, Giuseppe Parello, ed il commissario del Parco, Bernardo Campo.

Allo stato attuale – afferma l’archeologo Caliò – sono aperti cinque saggi di scavo ma se ne programma l’apertura di nuovi. Nella porzione nord dell’edificio in summa cavea, l’ampliamento dello scavo già iniziato nel luglio scorso ha prodotto interessanti risultati. Innanzitutto a livello planimetrico si è constatato che le strutture di terrazzamento radiali che definivano la forma circolare dell’edificio, in questo settore sono più estese di quanto si potesse ipotizzare inizialmente“.

Dai primi dati sembrerebbe che la parte superiore del Teatro doveva essere in comunicazione con il sistema di terrazze retrostante, credibilmente attraverso accessi in quota, uno dei quali è stato identificato durante le ultime settimane del saggio più settentrionale.

A Sud, invece, sono stati aperti due saggi con lo scopo di verificare l’esistenza di muri di delimitazione e contenimento della struttura teatrale, gli analemmata. Nel saggio Occidentale è emerso un muro spesso oltre un metro e trenta, in grandi blocchi, al di sotto del quale passa una canalizzazione per lo scolo delle acque reflue. Complesso di strutture che sembrano appartenere alla fase del Teatro.

Dal punto di vista topografico il Teatro costituisce la quinta monumentale, nonché il punto di vista privilegiato e accuratamente studiato, con cui l’area pubblica dell’Agorà si affacciava verso la valle dei Templi. Questa grande piazza, la cui conformazione è prettamente rispondente ai criteri urbanistici dell’ età ellenistica, ha subito diversi cambiamenti nel corso della vita dell’antica Agrigento e si configura come una delle più ampie del mondo antico con una superficie totale di circa 50 mila metri quadrati, uguagliando quella di Atene.

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