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Porto Empedocle, Consiglio Comunale “bloccato”: è scontro fra maggioranza e opposizione

porto empedocleSi continua a far valere la forza dei numeri, quei numeri che in consiglio permettono all’opposizione di decidere se i lavori devono andare avanti o devono andare a rilento“.

Lo affermano in una nota il Movimento 5 Stelle di Porto Empedocle

Nella giornata di ieri, 11 ottobre, “viene convocato il consiglio comunale con all’ordine del giorno il question time, un consiglio basato solo su interrogazioni per la giunta e il sindaco, presenti: Ersini, Cortelli, Puccio, Bartolotta, Todaro, Lattuca, Caci, Sanfilippo, Scime, Palumbo, taormina, quasi tutti. Primo intervento del consigliere Bartolotta ripreso e rafforzato da Ersini, che invitano il presidente del consiglio e i consiglieri a presentarsi ai consigli comunali, ed evitare puntualmente il rinvio o l’annullamento delle sedute, di prendere coscienza del mandato e della responsabilità che la popolazione gli ha dato! Per protesta i consiglieri del Movimento 5 stelle, Ersini e Cortelli con la giunta abbandonano l’aula!  Bisogna lavorare per il bene del paese e chi ha i numeri deve permettere ciò! L’amministrazione e la giunta non si sottrarranno al confronto con i consiglieri comunali, ma un segnale va dato affinché i lavori consiliari si svolgano correttamente e per il bene del paese“.

Questo – scrive in una nota il M5S empedoclino – è ciò che accade a Porto Empedocle in consiglio comunale. Questi sono i fatti: Viene convocato il primo consiglio comunale 15/9/17,presenti i consiglieri: Ersini, Cortelli, Scimè, Bartolotta. Gli argomenti sono vari: – Mozione Ersini Cortelli: Noleggio con conducente e fine turistico; – Mozione Ersini Cortelli: valorizzazione del territorio e richiesta bandiera blu; – Mozione Ersini Cortelli: revisione piano occupazionale suolo commerciale zone ciuccafa e altre; – Mozione Ersini Cortelli: disservizi e diffida girgenti acque; – Conferma partecipate comunali; – Mozione Puccio: richiesta istituzione commissione speciale di inchiesta, contratto aro e appaltato il servizio di smaltimento dei rifiuti; – Mozione Puccio: richiesta piano regolatore; – Revisione straordinaria delle partecipazioni comunali. Il Consiglio viene rinviato al 16/09/17 perché non c’è il numero legale per la seduta consiliare, il giorno dopo tutti assenti, seduta rinviata. Viene ri-convocato il consiglio comunale giorno 29/09/17 ore 18:30, questa volta presenti la maggior parte e cioè: Ersini, Cortelli, Puccio, Bartolotta, Scimè, Todaro, Sacco, Termini, Filippazzo, Caci; I Punti al’o.d.g sono gli stessi. Viene estrapolato il primo punto: – Revisione straordinaria delle partecipazioni comunali; Questo viene votato in breve tempo e si continua. Si passa al secondo punto all’odg, il consigliere Puccio, chiede di trattare il punto seguente: – Mozione Puccio: richiesta istituzione commissione speciale di inchiesta, contratto aro e appaltato il servizio di smaltimento dei rifiuti. Non si va avanti, cade il numero legale, abbandonano l’aula i consiglieri Termini, Sacco e Scimè, si rinvia a sabato 30-09-17, ore 18:30, seduta annullata presenti: Ersini, Cortelli, Puccio, Scimè. Questi sono i fatti, fino a quando il popolo empedoclino deve subire tutto ciò? La buona riuscita di questo consiglio avrebbe portato lo sblocco di alcuni punti che avrebbero permesso la chiarezza su tanti aspetti in primis: – La commissione di inchiesta sulla tari; – I disservizi di girgenti acque; – Valorizzazione del territorio; – Regolarizzazione di alcuni servizi turistici e commerciali“.

Sulla situazione creata, interviene anche il consigliere Giuseppe Todaro: “L’abbandono dell’aula da parte dell’Amministrazione, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, è stato un fatto grave e inaccettabile e ha impedito di fatto lo svolgimento di un confronto democratico su tematiche di interesse generale per la nostra comunità, come le risposte che tanti cittadini si aspettano, sulle tante interrogazioni presentate dai vari consiglieri comunali che ad oggi non hanno mai avuto delle risposte, ne con i fatti ne tanto meno con delle risposte scritte.
Credo che oltre alla mancanza di rispetto, il ruolo del consigliere comunale in questo caso è stato mortificato da questo comportamento e ritengo quello successo in sede di consiglio comunale un fatto increscioso e inaccettabile nei confronti dei Consiglieri comunali ma soprattutto nei confronti di tutta la città.
Ricordo all’Amministrazione Comunale che questo consiglio da sempre ha mostrato grande disponibilità votando tutte le delibere proposte (pochissime) e assumendosi sempre delle responsabilità, cosa che questa amministrazione continua a non fare, scappando al confronto con i consiglieri e dimostrandosi sempre inadatta e inadeguata ad amministrare la città e i risultati sono sotto gli occhi di tutti gli empedoclini“.

Anche i consiglieri di Forza Italia Palumbo Piccionello e Taormina e quelli di Città Nuova Scimè, Lattuca e Caci intendono stigmatizzare “un increscioso fatto verificatosi nel corso dell’ultimo consiglio comunale, riunitosi nella serata di ieri con all’ordine del giorno il “question time”. “Accadeva che all’inizio dei lavori della seduta un consigliere comunale grillino invitava l’altra collega pentastellata – e i quattro assessori presenti – ad abbandonare i lavori consiliari. Accogliendo l’invito del consigliere si allontanavano dall’aula, senza farvi più ritorno, non soltanto i due consiglieri comunali ma anche tutti e quattro gli assessori presenti. L’assenza della Giunta e del Sindaco impedivano la prosecuzione dell’attività del civico consesso determinando il rinvio della seduta ad un’altra data“. “Un gesto imperdonabile per l’arroganza e l’irresponsabilità sottese, che veniva immediatamente censurato da tutti i consiglieri presenti. Il “question time” è il principale strumento di trasparenza amministrativa, attraverso il quale ciascun consigliere comunale ha diritto di porre interrogazioni al Sindaco e alla Giunta. L’amministrazione non ha la semplice facoltà di rispondere, esprimendo eventuali giudizi sulla rilevanza o meno del quesito posto, ma su di essa grava un vero e proprio obbligo sancito dallo statuto e dal regolamento comunale“. “Fuggendo dall’aula e rifiutandosi di rispondere alle domande, l’amministrazione non soltanto ha violato i principi cardine alla base di una corretta dialettica democratica, ma ha creato un danno erariale all’ente e perpetrato un gesto irriguardoso nei confronti dell’intera cittadinanza di cui i consiglieri ne sono una rappresentanza. Riteniamo perfettamente legittimo, in una logica di opposizione e contestazione politica, il comportamento di alcuni consiglieri comunali che, manifestando il loro dissenso, decidano di allontanandosi dall’aula. Stessa considerazione non può però riguardare l’amministratore, che, di contro, è obbligata per statuto e regolamento a rimanere in aula e rispondere a tutte le interrogazioni poste. Purtroppo prendiamo atto, ancora una volta, della totale incapacità del Sindaco e della Giunta nel poter affrontare un normale confronto con i cittadini e di fornire loro riposte su un’azione amministrativa rivelatasi sempre più inconsistente e fallimentare. Il consiglio comunale, di contro, con grande senso di responsabilità, ha sempre approvato ogni singola delibera e sostenuto le pochissime proposte avanzate da un’amministrazione oramai agonizzante“.

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