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Salute: E’ glutine fobia. Cosa rischia chi si ciba di prodotti “gluten free” pur non essendo celiaco?

glutineL’uomo è molto spesso un “animale” ipocondriaco.

L’ultima trovata è quella di evitare come la peste il glutine. Quest’ultimo è una sostanza proteica naturalmente presente in diversi tipi di cereali e solo per un italiano su 100 è qualcosa di velenoso. I celiaci infatti, soffrono di un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, causata proprio dal glutine. Nell’organismo dei celiaci questa proteina scatenano una risposta autoimmune e la conseguenza è un danno alla mucosa intestinale, compromettendo l’assunzione di altri nutrienti.

Si può presentare con una sintomatologia classica intestinale (con nausea, vomito, diarrea, stipsi e addome gonfio) o con una sintomatologia atipica extra intestinale, sempre più frequente (sintomi neurologici, dermatite erpetiforme, etc…). La celiachia può anche essere asintomatica, pur continuando a danneggiare l’organismo. L’unica terapia possibile è un’alimentazione completamente priva di glutine. Questo vale per chi ne è allergico, ma perché sempre più soggetti preferiscono consumare cibi senza glutine? Una moda? Sicuramente una fobia infondata che causa danni sia al portafoglio che alla salute. Una dieta gluten-free costa 17 volte più di una regolare, ed espone la persona a carenza di oligoelementi e di vitamine. Secondo diverse ricerche scientifiche, tale dieta può anche aggravare i rischi di attacchi cardiaci o ictus, di ipertensione, di alti livelli di colesterolo di sovrappeso, perché le alternative senza glutine hanno alti contenuti di carboidrati. Evitare il glutine interferisce inoltre con importanti batteri intestinali e aumenta l’esposizione alle tossine. Un recente studio lo ha anche collegato ad alti livelli di arsenico nelle urine.

La dieta gluten free fa parte del fenomeno “health halo”, cioè la scelta di prodotti considerati salutari basandosi solo sulle apparenze. Così, come si comprano snack ricchi di sodio etichettati come “senza grassi” o cibi “light” ma dal grande apporto calorico, ci si orienta verso prodotti senza glutine credendo che possano avere un qualche effetto positivo sulla nostra salute. E le industrie se ne approfittano. Per evitare queste trappole psicologiche, bisogna imparare a leggere le tabelle nutrizionali.

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