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Salute

Svegliarsi in modo dolce: arriva la SensorWake, la sveglia che usa gli odori al posto dei suoni

svegliaQuante volte abbiamo odiato la “dolce melodia” della sveglia? Più o meno tutte le mattine.
Un modo più dolce di iniziare un nuovo giorno oggi esiste grazie a Guillaume Rolland, un ragazzino come tanti, che come tanti ragazzini nelle mattine settimanali fatica ad alzarsi dal letto per andare a scuola.

Il suono della sveglia, qualunque esso sia, lo infastidisce, gli mette addosso un cattivo umore che gli si appiccica addosso per tutta la mattina. Un giorno, questo ragazzino decide che il problema non sta tanto nel doversi svegliare, quanto nel modo in cui ci si sveglia. Comincia allora a progettare un nuovo tipo di sveglia capace di tirarti giù dal letto con un sorriso stampato in faccia.

Un anno dopo Guillaume si ritrova dall’altra parte dell’Atlantico, a Mountain View, a presentare un prototipo di sveglia olfattiva che entra diretto nella Top 15 Google Science Fair, la classifica di Big G delle migliori “invenzioni che ci cambieranno la vita.”

SensorWake ha l’aspetto di una sveglia normale, ma la sua particolarità è che, invece di emettere motivetti e allarmi, diffonde particolari tipi di odori calibrati in modo da indurre un risveglio rapido ma non traumatico. Tutto merito dei collegamenti tra olfatto e ricordi

Il funzionamento è semplice: setti l’orario, introduci la capsula olfattiva e ti metti a dormire. Grazie a una partnership con Givaudan, azienda svizzera specializzata in fragranze e profumi, SensorWake presenta fin da subito la possibilità di scegliere tra una dozzina di fragranze diverse, dall’odore di caffè e brioche a quello di erba bagnata. Ogni capsula garantisce 60 sveglie e, stando ai primi test pilota, questo sistema garantirebbe un completo risveglio entro 2 minuti nel 99% dei casi (è anche disponibile una sveglia sonora di sicurezza, che può essere programmata in modo da partire in caso di mancato feedback dall’utente).

Quella che potrebbe sembrare la classica trovata per allocchi (il fatto che esista una capsula per “l’odore dei soldi” del resto non aiuta), in realtà poggia su basi neurofisiologiche piuttosto solide. È stato infatti ampiamente dimostrato che il gruppo di neuroni deputato all’elaborazione degli input olfattivi, a differenza di quelli uditivi, ha un collegamento neurale diretto con l’ippocampo, la zona del nostro cervello deputata alla creazione delle memorie a lungo termine. In parole semplici: gli odori sono in grado di rievocare sensazioni e situazioni con un’intensità maggiore di qualsiasi altro senso.
Se ci si deve proprio alzare la mattina allora è meglio sfruttare un senso che inebria piuttosto un senso che traumatizza!

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