“Il contesto criminale della provincia di Agrigento, contraddistinto dalla costante e invasiva presenza di Cosa nostra, dal dopoguerra ad oggi ha subìto una continua evoluzione nel perseguimento degli affari illeciti, spostandosi dall’originario ambito economico agro-pastorale verso settori ben più remunerativi, quali il traffico internazionale degli stupefacenti ed
“Nell’inchiesta sulle stragi di Capaci e via D’Amelio rimangono punti oscuri che ancora impediscono di fare luce sulle ambiguità, sui misteri che ancora permangono nonostante i tanti processi celebrati nella ricostruzione di queste vicende. Forse sarebbe il momento di dire la verità.
La Questura di Agrigento ha eseguito il decreto emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, con cui è stato disposto il sequestro nell’ambito del procedimento finalizzato all’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni, ai sensi del Codice Antimafia e della Misure di Prevenzione.
“Sabato 23 maggio torneremo a commemorare le vittime della strage di Capaci. Per il 28esimo anno ricorderemo il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Non sarà come negli anni precedenti un palcoscenico a beneficio dell’ipocrisia e della retorica.
I sostituti procuratori della Repubblica della Dda di Palermo hanno chiesto al termine della loro requisitoria, 28 condanne per complessivi 335 anni di carcere nel corso dell’ultima udienza svolta dopo la maxi inchiesta antimafia scattata il 4 marzo dello scorso anno e denominata “Kerkent”.
Un’operazione antimafia di primo piano: 91 arresti eseguiti dalla Guardia di finanza di Palermo coordinata dalla DDA del capoluogo.
Creare degli alloggi popolari dai beni confiscati alla mafia. Secondo quanto si apprende sulle colonne del quotidiano “Il Giornale di Sicilia”, sarebbe l’intento del comune di Agrigento.
Su proposta del sindaco Margherita La Rocca Ruvolo, la giunta di Montevago ha deliberato il bando pubblico per l’assegnazione in concessione d’uso a titolo gratuito dei beni immobili confiscati alla mafia e trasferiti al patrimonio del Comune.
“Il momento drammatico che tutti viviamo non può farci dimenticare il doveroso omaggio a quanti, nomi noti e meno noti, caduti nel silenzio del dovere sotto il piombo mafioso”.
“Troppi misteri – afferma Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei Familiari di vittime innocenti di mafia, dell’associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” – dalla presunta “Trattativa Stato-mafia” al dossier “mafia-appalti”, dal depistaggio di Scarantino al coinvolgimento di pezzi delle istituzioni, ai processi con i tanti “non ricordo” e chi,