In programma martedì 30 novembre una giornata dedicata al problema del racket.
Confermano le accuse in aula i due imprenditori presunte vittime del racket nell’ambito del processo d’appello che vede dietro la sbarra il 50enne presunto boss Antonio Massimino e il 51enne Liborio Militello.
Un’altra iniziativa del Sindaco di Naro on. Maria Grazia Brandara che prosegue sulla strada dell’incessante azione tesa al rispetto delle regole ed alla tutela di chi si schiera al fianco della legge e contrasta la criminalità organizzata.
Il sostituto procuratore generale di Palermo, Rita Fulantelli ha chiesto di sentire in aula i due imprenditori presunte vittime di estorsione.
“Mai piegare la testa al racket, gli imprenditori siciliani che come me, come Daniele Ventura e Vincenzo De Marco, hanno scelto di denunciare, hanno si perso tutto ma non la dignità, per questo motivo invito tutti gli artigiani, commercianti e imprenditori taglieggiati ad affidarsi alla giustizia e a denunciare gli estorsori”.
“Se da un lato l’operazione dei carabinieri ha sferrato un duro colpo al racket delle estorsioni dall’altro emerge una realtà difficile da mandare giù; ovvero la mancanza di collaborazione e di denunce da parte delle vittime del pizzo.
Cittadinanza onoraria al colonnello dei Carabinieri Mario Mettifogo, al testimone di giustizia Nino Miceli e all’imprenditore Salvatore Moncada.
Lotta al racket: due imprenditori agrigentini e il colonnello Mettifogo dichiarati gelesi ad honorem
Venerdì 22 settembre, alle ore 10,30, nell’aula consiliare del Comune di Gela sarà conferita ufficialmente la cittadinanza onoraria al colonnello dei carabinieri Mario Mettifogo, al testimone di giustizia Nino Miceli e all’imprenditore Salvatore Moncada.
Il teste era stato denunciato per falsa testimonianza e i giudici avevano disposto la trasmissione degli atti in Procura. Il possibile colpo di scena nell’ambito del processo nato dall’inchiesta denominata “Vultur”, potrebbe così portare alla ricusazione dei giudici.
Falsa testimonianza. E’ questa l’accusa con la quale quattro parcheggiatori abusivi sono stati condannati dopo che negarono di essere stati vittime del racket. I quattro inizialmente avevano ammesso di essere vittime, ma poi probabilmente per timore di ritorsioni, negarono tutto.