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“Taroccata” la Sagra del Tataratà? Petix (Aics): “deve mantenere la sua unicità”

taratataL’AICS è dalla sua fondazione anche un presidio di cultura e utilizza anche lo strumento dello sport per portare avanti azioni di integrazione ed aggregazione sociale.

La responsabile della Propaganda dott.ssa Castiglia ha avuto segnalazione dal Circolo Cittadino di Casteltermini di una stranezza che si sta verificando in un paese della Provincia di Caltanissetta riguardo ciò che può essere definito un “plagio folkloristico”.

Il nostro Presidente Provinciale, Giuseppe Petix (in foto), eletto per la seconda volta come vertice politico del nostro Ente, anche se non è un tecnico sportivo dell’equitazione, ha una connessione con il mondo dell’equitazione, perché egli è originario di Casteltermini, paese del quale è stato il più giovane Vice Sindaco, e come ogni altro castelterminese ha un legame fortissimo con la Festa di Santa Croce detta anche Sagra del Tataratà o del Taratatà (termine anch’esso citato in documenti storici atavici). Casteltermini è conosciuto come un comune dove vi è un altissimo tasso di amanti del nobile mondo dei cavalli. Ma stranamente si è verificato che in un paese della provincia di Caltanissetta, un’associazione sportiva dilettantistica unitamente ad un comitato organizzatore di festa religiosa abbia voluto replicare, la festa del Taratatà con tanto di sfilata equestre (1° giro, 2° giro, ecc…) e aste per l’assegnazione dei posti prendendo non solo spunto ma anche copiando il nome. Non potevo esimermi dall’esprimere il mio dissenso specialmente dopo aver visto la faccia del nostro Presidente Provinciale quando hanno inviato alla nostra Segreteria la locandina del plagio mal fatto di una tradizione propria di un comune della nostra provincia.

Il Presidente Provinciale dell’AICS ha dichiarato: “Ero incredulo quando ho ricevuto la telefonata dei miei concittadini sconcertati dalla manifestazione che somiglia alla nostra festa. Sapevo che taroccassero vestiti, orologi, profumi ma le feste taroccate non le conoscevo e così quando nella mia segreteria, i miei collaboratori mi hanno chiesto se il tataratà fosse una cosa che fanno diversi paesi al pari di San Calogero festeggiato in diversi posti, ho subito detto di no. Ignorante colui il quale crede che “tataratà” sia un sinonimo di sfilata di cavalli! La sagra del Tataratà è unica e pertanto deve mantenere la sua unicità. Non ha senso scopiazzare, senza fondamento storico, pure il nome, nella speranza di replicare le decine di migliaia di turisti che ogni anno il mio comune di origine registra. E come se nella speranza di avere un figlio studioso, lo si chiami Einstein. Personalmente ho riso!

Il Dipartimento Provinciale dello Sport dell’AICS di Agrigento organizza o collabora con decine e decine di manifestazioni equestri ogni anno, pari a quella organizzata nel paese Nisseno, e nessuna di questa si arroga il diritto di utilizzare il nome della nostra Sagra. Non intendo nemmeno giustificare chi con faccia tosta ci rassicura che non è un plagio perché “è una festa diversa” e sfido io… vorrei vedere se fosse la stessa! Penso che sia stato stupido che un comitato organizzatore abbia usato il nome della più importante e sentita ricorrenza religiosa e folkloristica del mio paese (per la quale oltre tutto è ampiamente conosciuto in Sicilia). Ma non sarà un problema mio dirimere questa questione tanto sto andando in vacanza, e voglio dire con l’ironia e il sarcasmo che mi contraddistingue che fra qualche giorno, come ogni anno, mi trasferirò nella mia Residenza Estiva di Casteltermini, sita in Contrada Serre dove voglio organizzare una manifestazione canora prendendo spunto da un’altra organizzata in Liguria (Festival di Sanremo) e colgo l’occasione per invitare tutti al Festival di Serremo, compresi gli organizzatori del Taratatà di Sommatino, sperando di avere pari successo“.

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