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Italia Regioni ed Enti Locali

Turismo esperienziale: Agrigento diventa modello della Cna nazionale

cnaDalla Capitale è arrivato l’ok. Ma anche la condivisione, l’impegno e il supporto: l’esperienza agrigentina del turismo esperienziale diventa modello della Cna nazionale.

Una formula che farà parte, a pieno titolo, del progetto Turismo lanciato dalla Confederazione in occasione del primo incontro che si è tenuto, nei giorni scorsi, a Roma, dove ha partecipato una delegazione della Cna Agrigento, guidata dal segretario provinciale Piero Giglione. E ad illustrare il format, che nel territorio dei sicani è già una splendida realtà, è stato il santangelese Pierfilippo Spoto, ideatore di questo vincente modo di attrarre l’interesse degli stranieri. “Oggi la Cna – ha detto nel suo intervento – alla luce di questa nuova visione di sviluppo annunciata, si carica sulle spalle un importante compito: assumere la regia per mettere a sistema questo emergente segmento produttivo, composto esclusivamente da imprese di tipo familiare. E le scene sulle quali accendere i riflettori sono tre – ha sottolineato Pierfilippo Spoto – offrire assistenza, consulenza e sostegno sindacale e professionale a questi operatori, in modo che acquisiscano tutte le prerogative per vivere, in piena regola, la dimensione artigianale, promuovere e valorizzare il turismo relazionale nel Mondo sotto il “marchio Cna”, e sul fronte istituzionale ritagliarsi un ruolo, di primo piano, nelle interlocuzioni con i governi, nazionale e regionale, e con gli enti locali nei vari livelli”.

I vertici nazionali del comparto hanno subito raccolto e sposato la sfida, già sponsorizzata dal segretario generale durante la sue recente visita ad Agrigento. Sergio Silvestrini, presente all’incontro, ha ribadito che “il turismo, in tutte le sue forme, è una cosa che ci appartiene. Bisogna attrarre le persone con l’emozione, con il senso della relazione. E il progetto di Cna Turismo – ha aggiunto – si basa sul racconto delle tante realtà che contribuiscono a dare identità al nostro Paese. Dobbiamo imparare a raccontare di più e meglio il nostro paese. É il mercato a chiederlo – ha evidenziato ancora Silvestrini – i turisti cercano sempre di più storie, esperienze. Ricordi, non souvenir”.

Essere considerati un modello a livello nazionale – ha affermato il segretario provinciale Piero Giglione – non può che inorgoglirci, ma anche responsabilizzarci ulteriormente. E’ stato certamente un momento positivo di confronto con tutte le realtà territoriali della Cna. Da Roma ben presto arriveranno le coordinate su come muoverci, ma noi, nelle more, vogliamo far sentire la nostra vicinanza all’intera filiera, promuovendo degli incontri direttamente nelle aziende e attivando uno sportello, sia nella sede provinciale di Agrigento che nelle strutture periferiche – ha puntualizzato Giglione – per concretizzare il nostro fattivo impegno a favore della categoria”.

E alla riunione romana ha dato un significativo contributo anche il presidente regionale del comparto Turismo e Commercio Cna Sicilia, il canicattinese Francesco Di Natale. Nel suo intervento ha posto l’accento su un concetto affermatosi nell’era della globalizzazione. “Dopo avere ascoltato le varie testimonianze – ha spiegato – a mio avviso la Cna è chiamata ad invertire la definizione da think global do local in think local do global. Cioè bisogna pensare locale per agire globale. E’ doveroso partire dalla peculiarità del territorio, che dispone di prodotti di grande eccellenza in tutti i campi, ma l’ambizione, e qui entra in gioco la Cna, deve essere quella di agganciare il turismo al commercio, perché se riusciamo ad allungare la filiera – ha osservato Di Natale – vendendo i nostri prodotti nel mondo, attraverso internet, le nostre aziende faranno bingo. E la missione sarà compiuta”.

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