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Editoriali

Università: una “farsa” dalle mille responsabilità

poloUna questione che sta assumendo i caratteri della “farsa”. C’è o ci fa? E’ questa la domanda che molti agrigentini, e non, si stanno ponendo in queste ore dopo aver visto il “teatrino” dell’ultima seduta dell’Assemblea dei Soci del Cupa di Agrigento.

Il riferimento è al commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Roberto Barberi, che dopo aver ereditato dal precedente commissario l’atto di revoca con il quale l’ex Provincia si tirava nei fatti fuori dal Cupa, pare non avere ancora le idee ben chiare su cosa effettivamente fare.

Comune di Agrigento e Camera di Commercio hanno infatti chiesto a gran voce al Libero Consorzio di fare “chiarezza“; quella chiarezza che pare ancora oggi essere una meteora vista l’ambiguità di una situazione che sta portando continuamente a rimandare le sorti di una struttura universitaria dalle grandi potenzialità ma sul quale pochi, o nessuno, sembrano davvero scommettere.

Se qualche anno fa l’amministrazione comunale sembrava essere, seppur limitatamente, il principale problema del futuro del Cupa, oggi è proprio il Comune a fare la parte del “leone”.

Nell’ultima seduta dell’Assemblea dei Soci è stato infatti il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, senza mezzi termini ad accusare l’ex Provincia di non fare chiarezza. Un sindaco che ha assunto le vesti di “studente della prima ora”, pronto a perorare una causa che per molti,  sembra essere una lontana speranza.

Tutto è nelle mani dell’ex Provincia, ovvero l’ex socio di maggioranza del Cupa, che con i fondi fin ora elargiti (circa 775 mila euro ndr) ha permesso di reggere una “baracca” sul quale politici e non hanno detto fin troppe parole. Ma come dice il più celebre singolo di Mina, restano sempre e solo parole.

In ballo c’è ovviamente il futuro di tanti giovani studenti universitari speranzosi di potere continuare gli studi ad Agrigento. Ore di attesa, ma soprattutto di grande apprensione. Domani ci sarà una nuova riunione degli studenti, riuniti in assemblea per decidere strategie e forme di proteste. Tutto, in attesa di venerdì, giorno in cui si terrà una nuova Assemblea dei Soci, e chissà, se questa volta non sia quella dell’atteso rilancio del Cupa.

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