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Regioni ed Enti Locali

Acqua pubblica, Cgil e Federconsumatori plaudono alla scelta dei Sindaci

cgilIn una nota stampa congiunta la CGIL e la Federconsumatori di Agrigento, plaudono alla scelta dei 27 Sindaci che nell’ultima riunione hanno espresso l’intenzione di tornare alla gestione pubblica dell’acqua.

“C’è sicuramente un pezzo della battaglia delle nostre Organizzazioni (dal sostegno al “disegno di legge di iniziativa popolare regionale a quello referendario nazionale) per riportare la gestione dell’acqua in forma pubblica e partecipata, e, finalmente, la Regione ha compiuto una vera e propria inversione di rotta, attraverso l’approvazione della legge del 10 agosto 2015”.
“Adesso – scrivono Massimo Raso e Ilenia Capodici – la partita, specie in un territorio come il nostro dove esiste un “gestore privato”, la devono giocare i Sindaci che hanno la necessità di compiere scelte politiche lungimiranti su questi temi, e di assumersene la responsabilità, ci auguriamo anche con un confronto aperto, trasparente, democratico anche con le forze Sociali e dell’Associazionismo che sono stati gli animatori di questo movimento”.
“Per questo – continuano i responsabili di CGIL e Federconsumatori – salutiamo con favore e giudichiamo positivo il fatto che i 27 Sindaci dei Comuni che, a suo tempo, avevano consegnato le reti al gestore privato, abbiano deciso di accogliere la proposta del Sindaco di Sciacca di “predisporre un atto di apertura del procedimento amministrativo da far sottoscrivere a tutti i Sindaci per una gestione diversa del servizio idrico”: siamo sulla giusta via che potrebbe condurci a liberarci del gestore privato”.
“Ai Sindaci ci permettiamo di ricordare che lo scorso 22.06.2015 abbiamo portato alla loro conoscenza (insieme a quella dei tanti organi che hanno il dovere di assicurare la vigilanza sull’effettuazione di questo servizio) le osservazioni contenute nell’esposto del Dott. Mangiaracina” che, a nostro giudizio, sono di particolare rilievo per l’enormità dell’impatto che queste determinano in quanto si dimostrano le errate considerazioni ed applicazioni degli adeguamenti inflazionistici, nonché l’applicazione illegittima di stime e previsioni, tutti fatti che tornano utili nella misura in cui occorre valutare il rapporto col gestore privato, per una ipotesi di rescissione.
Non dimentichiamoci infatti che il contratto di affidamento del S.I.I. (servizio idrico integrato) ha una durata trentennale, ed occorre evitare rescissioni che comporterebbe il pagamento di una penale e lavorare attivamente per una rescissione che si fonda su dati di fatto e di diritto inattaccabili e sostenibili in giudizio.
Coi i Sindaci (ma anche con pezzi dello stesso Movimento per l’Acqua Pubblica), inoltre, occorre cominciare ad aprire anche un altro capitolo ovvero chiarire cosa significa il ritorno alla gestione pubblica: quale organizzazione, quali costi, quale personale.

Si tratta di questioni enormi, ma che occorre cominciare ad affrontare, poiché si è nel tempo erroneamente ingenerata una confusione tra i cittadini utenti per la quale il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua apparirebbe priva di costi e di problemi.
Dai problemi ci difendiamo solo attraverso un coinvolgimento attivo di tutti gli attori sicuramente eviterebbe quello che si è verificato nel 2012 quando l’Assemblea dei Sindaci capitanata dal Presidente D’orsi nella qualità di “Presidente dell’ATO”, hanno approvato e posto in essere un “regolamento d’utenza” ed una “carta dei servizi” che certo non era a misura e nell’interesse del “cittadino utente”.

CGIL e FEDERCONSUMATORI vigileranno affinché agli impegni solenni assunti ieri dai 27 Sindaci seguano gli atti amministrativi conseguenti fino al ritorno alla gestione pubblica dell’acqua”.

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