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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Affondamento di un motopesca nel porto di Lampedusa: cessato lo stato di emergenza locale

porto lampedusa 1Ieri mattina il Comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle, quale autorità responsabile del piano antinquinamento, ha decretato la cessazione dello “stato di emergenza locale” dichiarato ieri a seguito dell’affondamento nel porto di Lampedusa di un peschereccio iscritto nei registri di S. Benedetto del Tronto.

La dichiarazione dello “stato di emergenza locale”, ai sensi della legge n. 979/1982, ha consentito in brevissimo tempo – grazie alla completa sinergia tra tutte le amministrazioni competenti, e nonostante le avverse condizioni meteomarine in zona – l’efficace attuazione delle misure previste dal “Piano operativo di pronto intervento locale contro gli inquinamenti del Compartimento Marittimo di Porto Empedocle”.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Lampedusa, in particolare, dopo la messa in sicurezza dell’unità (adagiata sul fondale presso la banchina commerciale) ha immediatamente coordinato l’intervento di personale e mezzi di Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Comune di Lampedusa e Linosa, oltre che della marineria dell’isola, provvedendo al posizionamento di panne respingenti (fornite da una ditta deposito carburanti) e materiale assorbente in dotazione all’Autorità Marittima al fine di rimuovere parte del gasolio fuoriuscito dall’unità, mentre una prima ispezione subacquea ha permesso di escludere la rottura delle casse carburante che, ad ogni buon fine, sono state sigillate dagli operatori intervenuti.

La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle, a sua volta, ha trasferito nella notte sull’isola, tramite il traghetto “Sansovino”, ulteriori mezzi di contenimento (circa 200 metri di panne galleggianti e materiali assorbenti messi prontamente a disposizione dalla centrale termoelettrica Enel), ed ha costantemente informato della situazione il Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare, il Dipartimento della Protezione Civile, la centrale operativa nazionale della Guardia Costiera, la Prefettura di Agrigento ed il Comune di Lampedusa e Linosa (ente gestore dell’Area Marina Protetta delle isole Pelagie), anche al fine di valutare la possibilità di richiedere al Ministero dell’Ambiente, in caso di necessità, l’intervento di mezzi navali specializzati nel contrasto agli inquinamenti.

Su richiesta della Capitaneria di Porto, infine, tra le 13.00 e le 14.00 di oggi l’aeromobile P180 “ORCA 12-01” del 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania ha effettuato alcuni sorvoli sull’isola per attività di monitoraggio del porto di Lampedusa e del tratto di mare esteso fino a 10 miglia a sud, senza rilevare alcun inquinamento in atto e riscontrando solo lievi iridescenze superficiali circoscritte all’area portuale, in via di dissolvimento grazie all’azione combinata del moto ondoso, del forte vento da scirocco e dell’evaporazione naturale.

La Guardia Costiera di Lampedusa – che proseguirà nei prossimi giorni il continuo monitoraggio per garantire le condizioni di sicurezza ed operatività dello scalo e per assicurare la salvaguardia dell’ambiente marino – ha già avviato un’indagine per accertare le cause che hanno portato all’affondamento dell’unità, ed ha diffidato l’armatore e il comandante ad adottare con urgenza ogni misura al fine di eliminare gli effetti dannosi dell’evento, di prevenire ulteriori pericoli per l’ambiente nonché di provvedere al più presto alla rimozione dell’unità.

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