fbpx
Regioni ed Enti Locali

Agricoltura, tavolo tecnico a Ribera sull’emergenza idrica per usi agricoli

I sindaci del comprensorio (Ribera, Calamonaci, Villafranca Sicula, Burgio, Lucca, Montallegro, Cattolica Eraclea, Bivona, Caltabellotta), di concerto con le OO.PP. Agricole e il Consorzio di tutela dell’Arancia di Ribera DOP, a seguito di un tavolo tecnico tenutosi presso il Comune di Ribera in data 12 agosto, significano quanto segue.

Le alte temperature di questi giorni ed il prolungato periodo di siccità hanno evidenziato la drammatica necessità di aumentare al più presto la dotazione di acqua per usi irrigui nella diga Castello, principale bacino per l’irrigazione dei territori dei comuni sopra menzionati, pena la perdita delle produzioni agricole di qualità.
L’invaso Castello di Bivona contiene attualmente poco più di 9,5 milioni di metri cubi d’acqua, di cui ad oggi solo 3 milioni circa utilizzabili a scopo irriguo, quantità purtroppo assolutamente insufficiente per fronteggiare l’emergenza idrica delle campagne del comprensorio.

La situazione potrebbe migliorare con il trasferimento da parte dell’ENEL di ulteriori 3 milioni di metri cubi di acqua dalla diga Garcia – tramite la traversa Gammauta – al sopra detto invaso Castello di Bivona: quest’ultimo infatti, per effetto dell’incremento richiesto, passerebbe ad oltre 12 milioni di metri cubi di acqua, e sarebbe conseguentemente possibile aumentare la dotazione a scopo irriguo ad almeno 4,5 milioni di metri cubi, con evidente sollievo per le coltivazioni oggi a grave rischio.

Sulla base delle indicazioni fornite dal Tavolo Tecnico insediatosi, si evidenzia la necessità, in un periodo di grande emergenza idrica, di cambiamenti climatici e dell’aumento delle superfici in irriguo che permettono alle nostre popolazioni di trarre lavoro e reddito, di:
1) disporre di una maggiore quantità d’acqua per uso irriguo dalle dighe;
2) potenziare e migliorare la distribuzione nei frutteti e agrumeti;
3) predisporre i progetti esecutivi pronti per i finanziamenti con lo strumento del Recovery Fund, per la quale si segnala il rischio di non trovarsi pronti come territorio alle scadenze richiesta dal piano di interventi;
4) di sottoscrivere la convenzione immediata tra Regione, Enel e Consorzio di Bonifica per il trasferimento dell’acqua dalla diga Raia all’invaso Castello, che permetterebbe in annate siccitose il riempimento della diga;
5) rinnovare i vetusti impianti di distribuzione idrica che causano ogni anno perdite e ritardi con notevoli danni alle produzioni;
6) infine predisporre l’interconnessione tra le dighe.
Senza acqua, l’agricoltura e l’economia del territorio muoiono, pregiudicando lo sviluppo agricolo di un’area già particolarmente depressa: è quindi necessario agire in fretta, per scongiurare danni irreparabili alle produzioni agricole e non compromettere uno dei pochi settori oggi traino dell’intera economia provinciale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.