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Agrigento 58ma e prima tra le città siciliane nell’annuale classifica delle città più “green” stilata da Legambiente e Sole 24 Ore

La fotografia del rapporto viene fuori dall’analisi delle risposte fornite dagli uffici comunali ad appositi questionari riferiti a 5 aree tematiche – segnatamente qualità dell’aria, consumo e dispersione dell’acqua, mobilità, rifiuti, ambiente urbano – che servono, per l’appunto, a misurare le performance ambientali delle 105 città capoluogo di provincia d’Italia incrociando 18 indicatori.
Agrigento si tiene a galla grazie ai livelli assai scarsi di inquinamento atmosferico, con una concentrazione degli inquinanti che risulta essere ben al di sotto della soglia media nazionale, e con il dato relativo alla raccolta differenziata che ormai da tempo si è attestato intorno al 70%.
Agrigento sta messa bene anche per quanto riguarda i consumi idrici domestici: solo gli abitanti di Isernia risultano essere più “risparmiosi” degli agrigentini ma, a fronte di ciò, non va affatto bene per quanto riguarda la dispersione idrica, cioè la differenza percentuale tra acqua immessa in rete e acqua effettivamente consumata dall’utenza per usi civili, industriali ed agricoli: mentre la media nazionale è attestata al 36% all’ombra dei Templi ben il 59,6% di risorsa si perde, un dato che in un territorio da sempre assetato possiamo ben definire veramente immorale!
In linea con la media nazionale è il dato sulla efficienza della depurazione, il che non deve tuttavia farci esultare, ben sapendo che sul fronte delle migliorie per raggiungere il 100% sono stati in questi anni più gli annunci che le effettive messe in opera, infatti solo da qualche mese sono stati consegnati i lavori per dotare soprattutto la fascia costiera degli impianti di depurazione necessitanti necessari.
Per quanto riguarda il Verde Pubblico Agrigento si trova a ridosso delle primissime posizioni, esattamente 10ma, come metri quadrati pro capite ma scende al 61mo posto con i suoi 16,1 alberi ogni 100 abitanti. Disastroso il dato sull’uso efficiente del suolo che mette insieme il consumo di questa risorsa e il livello di urbanizzazione in rapporto ai residenti.
Decisi passi in avanti andranno poi sicuramente compiuti per quanto riguarda il solare pubblico, vale a dire la potenza che sin qui risulta installata sugli edifici che fanno capo al comune: Agrigento si piazza a metà classifica ma sta sotto a città come Aosta, Asti, Treviso, Teramo, Sondrio, Biella, Brescia, solo per citarne alcune di quelle che sicuramente godono di condizioni di irraggiamento solare sensibilmente diverse dalle nostre.
Per nulla lusinghieri i dati che riguardano il trasporto pubblico: se da un lato gli agrigentini si dimostrano assai tiepidi verso l’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico e collettivo, dall’altro lato l’offerta pochissimo fa per farsi preferire in luogo del mezzo privato. In entrambi i casi Agrigento è relegata agli ultimi posti delle graduatorie e lontanissima dalle medie nazionali di riferimento. La cartina tornasole la fornisce il tasso di motorizzazione: qui Agrigento si contende la palma di “peggior dato” con ben 76,23 auto ogni 100 abitanti.
Concludiamo con una nota lieta rappresentata dal premio alle “buone pratiche di sostenibilità” nell’ambito di questa edizione di Ecosistema Urbano conferito anche alla rete ciclabile strategica di Agrigento, finanziata dalla Regione Sicilia con oltre 3 milioni di euro, che permetterà a turisti e agrigentini di muoversi in modo sostenibile e sicuro nel centro urbano.

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