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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Agrigento, abbattuto altro immobile abusivo. Il proprietario: “oggi non abbiamo più niente”

ruspeE’ stato demolito ieri l’ultimo immobile rientrante nella lista delle costruzioni abusive ad Agrigento.

L’immobile, l’ultimo dei primi interventi previsti, di via Cavaleri Magazzeni è stato demolito dalle ruspe della ditta Capobianco di Palma di Montechiaro che ha in gestione il servizio per conto del Comune di Agrigento. 

Si tratta di interventi che hanno avuto ad oggetto immobili abusivi sui quali gravavano sentenza passate in giudicato. Dopo la demolizione di ieri è intervenuto l’ex abitante del fabbricato, Beniamino Vella che in una nota stampa ha affermato:

Oggi, insieme alla nostra casa, si è abbattuta anche quella poca speranza che avevamo, quella di poter vivere ancora sotto il nostro tetto e dove i miei genitori sono morti. Oggi nessuno si è chiesto dove stanotte saremmo potuti andare a vivere. Oggi ci sentiamo abbandonati dalla nostra amministrazione, per l’ennesima volta, che dovrebbe avere una tutela maggiore se, ad essere colpita, è una intera famiglia con un padre invalido, una madre e 2 figli minorenni di cui uno anch’esso invalido. Oggi, più di ieri, vogliamo però credere nella giustizia, che sta facendo il suo giusto corso e con i tempi dettati dalla procedura. Giustizia alla quale la stessa amministrazione sembra non volere fare affidamento perchè non ha voluto attendere una sentenza del Tar, frantumando e vanificando quanto si era costruito, non inteso esclusivamente come fredde mura ma come focolare domestico, per tutti questi anni, con un atto sconvolgente. Oggi non abbiamo voluto assistere alla triste e fredda esecuzione non della seconda o terza casa, ma dell’unica in nostro possesso. Oggi, in un sol giorno, abbiamo conosciuto il significato di paura, arroganza, disastro, tristezza, delusione, povertà assoluta e dolore immenso. Oggi vorremmo essere degli immigrati per essere ospitati in albergo, invece siamo solo italiani e quindi ci aspettano le stelle.  Oggi non abbiamo più niente“.

 

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