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Agrigento, caso SUV: il PD chiede le dimissioni dell’assessore Vullo

“La sentenza della Corte dei Conti sulla vicenda dei fondi destinati ai minori ed impiegati dall’Amministrazione comunale per l’acquisto di quattro SUV e nove notebook, conferma quanto era a noi chiaro fin dall’inizio: “i funzionari hanno agito con la consapevolezza e la volontà di violare la normativa che disciplinava l’utilizzo del finanziamento””.

Recita così una nota del circolo cittadino del Pd di Agrigento che aggiunge: “Di fronte alle critiche da parte delle associazioni dei consumatori, del Partito Democratico e di qualche sparuto politico di opposizione a questo ingiustificato spreco di risorse pubbliche assegnate alla solidarietà sociale, la giunta si è arroccata in una difesa granitica dell’operato dell’assessore Vullo e dei funzionari preposti al servizio, accampando una inesistente autorizzazione ministeriale.
Il successivo intervento del ministero per la restituzione dei fondi e la recente sentenza della Corte dei Conti, che chiama in causa due funzionari comunali per danno erariale, fanno giustizia dell’operato del governo cittadino. Dice la Corte dei Conti che: “l’anomala e singolare sequenza che ha caratterizzato la gestione della vicenda apparirebbe invero premeditatamente studiata nei particolari, con la precisa intenzione di spendere le somme ricevute per l’acquisto di autovetture, aventi caratteristiche tipiche delle auto di rappresentanza, all’evidenza inutili per quelli dovrebbero essere i beneficiari del contributo, e cioè bambini e ragazzi minorenni”.
Insomma, Marco Vullo se n’è altamente infischiato dei minori, per dotare dirigenti ed assessori di auto di rappresentanza. L’ assessore ha difeso la gestione della vicenda con arroganza e presunzione, senza
mostrare un briciolo di sensibilità verso i bisogni di quei soggetti deboli, tra i più colpiti dalla pandemia, che avrebbe dovuto tulelare.
Ai danni provocati ai minori, per la mancata erogazione dei servizi dedicati, e al danno erariale per l’acquisto di beni ad oggi inutilizzati, si aggiunge poi il costo per l’assistenza legale (che finora ammonta a circa 15.000 euro) per le varie vicende giudiziarie successive alla richiesta di restituzione delle somme erogate da parte del ministero.
Danno su danno.
L’assessore Vullo ha mentito al consiglio comunale e alla città e si è reso protagonista di una vicenda grossolana (ma come si può pensare di far passare dei SUV sportivi per auto adibite al trasporto dei bambini?) e moralmente indegna.
Non può continuare ad amministrare la città.
Le ragioni del buongoverno e della gestione oculata del denaro pubblico, oltre che la decenza, impongono le sue immediate dimissioni”.

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