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Cronaca

Agrigento: confiscati beni a imprenditore licatese per 400 mila euro

PoliziaSu proposta del Questore di Agrigento, il Tribunale, in ossequio al nuovo Codice Antimafia, ha ordinato la confisca di prevenzione dei beni intestati a N.C., licatese, anni 63, imprenditore, già sorvegliato speciale di pubblica

sicurezza, già sequestrati l’11 agosto del 2014, per un valore complessivo di € 400.000 circa. N.C., nei primi anni ‘90 è stato coinvolto in numerose vicende giudiziarie ed, in particolare, in processi per associazione a delinquere finalizzata a commettere più fatti di truffa in danno dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, atteso che l’organizzazione criminale assumeva fittiziamente lavoratori agricoli, ricevendo in compenso ingenti prestazioni non dovute.

La confisca ha riguardato nr. 17 appezzamenti di terreno e nr. 3 fabbricati rurali. Il Tribunale, sezione Misure di Prevenzione, ha accolto la proposta avanzata dal Questore di Agrigento, a conclusione di un articolato e meticoloso lavoro di indagini ed accertamenti che hanno visto impegnati i poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine con l’ausilio dei militari delle Fiamme Gialle, in applicazione del decreto legislativo nr. 159 del 06 settembre 2011, noto come “codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”.

Ai sensi dell’art. 3 del Decreto Legislativo nr 159/2011, il Questore di Agrigento ha emesso il provvedimento dell’AVVISO ORALE a carico O.G.V., classe 1969, cittadino rumeno, abitante a Cattolica Eraclea, con precedenti per: porto di armi od oggetti atti ad offendere e violenza sessuale su minori di anni 14.

Inoltre, ai sensi dell’art. 2 del Decreto Legislativo nr 159/2011, su segnalazione del Commissariato di PS di Porto Empedocle, è stato applicato a R. A., classe 1993 abitante ad Agrigento, il foglio di via obbligatorio con il quale il Questore di Agrigento inibisce allo stesso di fare ritorno nel Comune di Porto Empedocle senza la preventiva autorizzazione, per il periodo di anni tre.

Analogo provvedimento, è stato applicato a A. L. M., classe 1992, cittadino rumeno, abitante a Canicattì, resosi responsabile del reato di lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale, che è stato inibito di fare ritorno nel Comune di Ravanusa, senza la preventiva autorizzazione, per il periodo di anni tre.

Ai sensi dell’Art. 8 della L. 38/2009, il Questore di Agrigento ha AMMONITO ORALMENTE, invitandoli a tenere una condotta conforme alla legge, L. R. A., classe 1989, e L.R.A., classe 1957, entrambi residenti nel nisseno, i quali hanno posto in essere comportamenti minacciosi e lesivi della libertà personale nei confronti di due giovani coniugi, rispettivamente figlia/sorella e cognato/genero dei soggetti sottoposti alla misura di prevenzione.

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