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Politica

Agrigento, crollo Via Favignana. Gibilaro: “ancor oggi attendo risposta”

via favignanaRelativamente alla vicenda “Crollo in Via Favignana”, ritengo opportuno e doveroso porre all’attenzione dell’opinione pubblica in generale e a chi di competenza, che, nel mese di aprile 2014, nella qualità di Assessore comunale ai Lavori Pubblici, trasmettevo una richiesta che di seguito si riporta ad onor del vero e della completa intelligenza integralmente“.

Ad intervenire dopo il cedimento di parte del costone di via Favignana a Monserrato è il consigliere comunale di Agrigento Gerlando Gibilaro, che aggiunge:

Tale richiesta veniva inviata per il tramite degli uffici comunali all’Assessore Regionale ARTA, alla Direzione Regionale Ambiente/difesa suolo, ai responsabili della Protezione Civile regionale, provinciale e comunale ed ai dirigenti comunali competenti, avente come oggetto “Predisposizione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio del Comune di Agrigento”. Ancor oggi attendo una risposta. Superfluo appare altresì ricordare che non corrispondono al vero le dichiarazioni del Sindaco che nessuno aveva fatto nulla!
Ai Voi lettori lascio le dovute considerazioni.
“Traendo spunto dai recenti fatti locali quali il crollo e/o frana del costone del Viale della Vittoria (palazzi Crea), ritengo opportuno e doveroso porre all’attenzione degli organi competenti in oggetto e dell’opinione pubblica in generale alcuni spunti di riflessione che attengono alle contraddittorie modalità di sviluppo urbanistico dal secondo dopoguerra in poi nel territorio del Comune di Agrigento.
Credo e sono fermamente convinto sia venuto il momento di farne una questione nazionale, ma
anche e soprattutto una “questione propositiva” a tutela della pubblica e privata incolumità.
La storia urbanistica della città di Agrigento certificata dalle “Relazione Di Paola- Barbagallo, Relazione Martuscelli e dalle “Prescrizioni Piano Grappelli”, insegnano come ad Agrigento si è fortemente errato e ancor oggi si continua ad errare!
Opportuno appare ricordare che nel territorio del Comune di Agrigento i maggiori processi di edificazione abusiva estensiva ( e perché no “brutali”) sono evidenziabili sia nell’area tutelata dall’ari. 157 e. 1° lettera b,c del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio della Repubblica Italiana
sia nell’area ove sono vigenti i vincoli idrogeologici e urbanistici proposti dalla Commissione d’indagine tecnica sulla frana di Agrigento e approvati con Decreto del 23 dicembre 1968 n°567 pubblicato in G.U.R.S il 5 luglio 1969.
Premesso che nell’ambito del territorio di Agrigento, si riscontrano situazioni ricadenti in agglomerati urbani densamente abitati ed emergenze analoghe a quella verificatesi nel Viale della Vittoria;considerato che oggi più che mai si impone, l’adozione di politiche di riqualificazione e di risanamento in favore del territorio ed a salvaguardia della vita umana, per contrastare i ricorrenti episodi eccezionali e calamitosi; considerato che l’Amministrazione Comunale si trova impossibilitata a fronteggiare gli eventi soprattutto per insufficienza di disponibilità economiche, in quanto i limiti di gestione finanziaria legati al rispetto del patto stabilità, non consentono l’impegno di ulteriori somme per mettere in sicurezza situazioni di pubblica e privata incolumità in sostituzione dei privati;lo scrivente nell’ambito delle competenze attribuite dalle relative deleghe assessoriali, chiede ai soggetti in indirizzo di attivare quanto dì loro competenze al fine di evitare lo scongiurarsi di ulteriori disagi e/o danni a persone e cose.Per tale motivo si chiede a codesto spettabile Assessore Regionale di accogliere la presente richiesta tesa ad ottenere in primo luogo, un sopralluogo congiunto di tutte le “aree interessate’ con i tecnici degli uffici regionali (Dipartimento regionale Ambiente e Dipartimento Regionale Protezione Civile), successivamente predisporre/una mappatura degli edifici ricadenti nella zona B Grappelli, nonché la progettazione e realizzazione di infrastrutture necessarie a tutela della pubblica e privata incolumità”.