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Lavoro Regioni ed Enti Locali

Agrigento: E’ record di disoccupazione per la città dei Templi

massimo_rasoAltro “primato” negativo per Agrigento. Tra tutte le città del mezzogiorno, la città dei templi, risulta essere quella in cui il numero dei cittadini senza lavoro, è inesorabilmente cresciuto durante gli anni. Se infatti nel 2011 il tasso di disoccupazione si aggirava, secondo i dati Istat, intorno al 17,6%, le percentuali aggiornate dall’istituto nazionale di statistica, al 31 dicembre 2015, vedono salire il numero dei disoccupati fino al 26,2%.

Purtroppo non abbiamo più le registrazioni dei livelli di disoccupazione che operavano gli uffici di collocamento a livello provinciale. Ma numeri a parte, il dramma occupazionale dell’Agrigentino è empirico: basterebbe vedere come si sono spopolati interi paesi della provincia”,
Questo è quanto dichiarato al quotidiano “Giornale di Sicilia” dal segretario provinciale della Cgil di Agrigento Massimo Raso (in foto).
Bisogna mettere piano ad un piano del lavoro, ovvero indirizzare risorse pubbliche e private verso l’innovazione e i beni comuni. La nostra è una provincia dalle tante opportunità e dai tanti filoni su cui si potrebbe lavorare meglio: dal recupero di alcuni centri storici al turismo; dalla ricchezza del sottosuolo alle terme; dall’enogastronomia alla pesca. Anche sulle infrastrutture c’è tanto da fare. Non siamo all’anno zero ma regna sovrana una disorganizzazione complessiva”.

Da tempo – ha proseguito il leader della Cgil agrigentina – gridiamo queste cose inascoltati. Abbiamo lanciato appelli accorati alle altre forze sociali e dell’economia per fare sistema, mettere insieme le forze, ma uno dei più grandi nemici di questa terra è l’individualismo esasperato, ognuno pensa di poter fare da solo e invece nessuno si salva da solo! Dobbiamo puntare sulle risorse che abbiamo storiche, naturali, umane e che non sono delocalizzabili e su quello costruire economie possibili. Abbiamo tante risorse che altri che ci guardano da fuori vedono e che noi non sappiamo cogliere appieno, è davvero uno spreco”.

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