fbpx
Regioni ed Enti Locali Salute

Agrigento, esperienza al Pronto Soccorso: ecco cosa si vive!

pronto soccorsoPronto Soccorso di Agrigento? Oramai sembra davvero essere diventato sinonimo di disservizi e lunghe estenuanti attese.

Nel corso degli anni assistiamo quasi impotenti alla gestione di un nosocomio non certo efficiente nella organizzazione. Lunghe attese, pochi medici, e un ambiente a volte non del tutto salubre e consono ad una struttura sanitaria. Lamentele più volte denunciate da cittadini, pazienti e perfino dalla politica. 

Ian McEwan diceva che “lavorare al Pronto Soccorso è come prendere lezioni di misantropia”. Ed in effetti lo scenario cui giornalmente si assiste in quel luogo non può far altro che alimentare un forte senso d’odio nei confronti del genere umano.

Oggi, per comprendere il grado di civiltà di un popolo è necessario verificare la qualità dei servizi erogati alla persona; essi, infatti costituiscono l’esatto indicatore del progresso sociale del popolo stesso.

Facendo questa debita premessa, quel che ne viene fuori da una giornata trascorsa al Pronto Soccorso agrigentino mostra un risultato aberrante che non lascia spazio ad alcuna interpretazione: ad Agrigento non vi è “civiltà”.

LEGGI ANCHE: Pronto soccorso con un solo medico: AAA cercasi specialisti per l’ospedale di Agrigento

Medici, infermieri, pazienti e familiari che non possono far altro che vivere una drammatica situazione di totale soggiogazione verso un sistema oramai “consuetudinario” cui sembra esserci tristemente abituati.

Ieri – scrive l’avvocato agrigentino Salvatore Pennica – ho trascorso una intera giornata in quel luogo. Volendo criticare gli operatori mi viene difficile, ho contato più di 100 accessi dalle 6 alle 19 e un solo medico (di mattina) e due di pomeriggio. Arrivando 47 pazienti in codice rosso, i bianchi, verdi e gialli passavano in cavalleria. Un anziano di 91 anni cateterizzato su sedia a rotelle pazientava per essere visitato e vista l’attesa ha desistito. Tutti ci lamentavamo e dal reparto facevano sapere di chiamare i Carabinieri. Ho accarezzato l’idea ed avrei aumentato la fama di ‘sciarrero’. Non ho fatto nulla anzi un signore che mi conosceva mi disse ‘avvocato, sta proprio male per  non parlare’“.  

LEGGI ANCHE: Agrigento, pochi medici al Pronto Soccorso: l’allarme della “politica”

A mente serena chiedo perché qualcosa di semplice ad Agrigento diventa difficile? Se potenziassero di due unità mediche il pronto soccorso, il servizio sarebbe migliorabile nei tempi di attesa, se rispettassero la privacy evitando di fare ascoltare a tutti la voce del metronotte che ti chiama con cognome e per poco con la diagnosi, si rispetterebbe la Legge, se si evitasse di cercare l’amico che ti consente di saltare la fila si avrebbe un servizio equo per tutti“.

LEGGI ANCHE: Una qualsiasi giornata al pronto soccorso di Agrigento

Ragazzi – conclude l’avvocato Pennica – chi non fa l’esperienza non può capire cosa sia il pronto soccorso di Agrigento con 30 gradi 150 accessi due medici sala si attese anguste e corridoi strapieni. Chi c’è di fari?“.

Un dramma raccontato che mette in luce un altro triste problema: quello vissuto dei medici. Due soli dottori pronti ad accogliere in due distinte stanze i poveri ammalati che hanno tristemente bisogno di cure. È il personale medico e paramedico ad avere la peggio. Sono loro a ricevere le lamentele di un sistema oramai al tracollo. Carenze d’organico, che dovrebbero invece vedere in pianta organica più di 10 camici bianchi. È un vero e proprio “inferno” dove mancano perfino barelle e sedie a rotelle. Gente che arriva e che non si sa nemmeno dove poterla sistemare. Un luogo in cui manca tutto: medici, infermieri, ausiliari e dove perfino i reparti, a volte, restano chiusi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.