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Agrigento, il giovane disabile della discordia. La Scala (M5S) controreplica

La Scala Marcello“Non mi aspettavo certamente che il padre del ragazzo disabile delle cui difficoltà mi sono occupato, nella mia qualità di portavoce dei cittadini, mi ringraziasse particolarmente per avere ascoltato e difeso la sua giusta causa, quella cioè di avere uno scivolo all’ingresso della scuola per poter più condurre il figlio disabile nell’aula scolastica”.

Lo dichiara il consigliere comunale di Agrigento del Movimento 5 Stelle, Marcello La Scala (in foto), dopo le “smentite” diramante in una nota con le dichiarazioni del padre del giovane disabile, oggetto di un precedente intervento da parte del pentastellato.

“Ben che meno mi aspettavo che il Sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, mi ringraziasse per averlo richiamato alla necessità di garantire ad un giovane cittadino disabile una migliore qualità della vita nella nostra città, abbattendo una barriera architettonica e realizzando quindi un provvedimento previsto dalla legge e la cui inosservanza in una altra scuola è già costata al Comune di Agrigento una pesante sanzione da parte del Tar”.
“Non mi aspettavo che dal caso del giovane disabile, condotto da ben tre persone, con la forza di quattro braccia, lungo le scale della sua scuola, con il solo precario ausilio di un insufficiente scoiattolo, si aprisse un dibattito sulla condizione della persone disabili ad Agrigento, alle prese con barriere architettoniche di ogni genere e con la mancanza di importanti servizi scolastici e di vario genere”.
“Mi aspettavo, invece, che il Signor Sindaco, – continua La Scala – piuttosto che diffondere una notizia che non esiste – e cioè che ho detto che “il padre porta sulle spalle il figlio” – avrebbe annunciato che la sua amministrazione avrebbe fatto un censimento della barriere architettoniche e che avrebbe approntato il piano per l’eliminazione della barriere architettoniche (PEBA), previsto da oltre vent’anni e che avrebbe subito realizzato lo scivolo per il ragazzo disabile, anche a proprie spese.
Io non ho da parte mia travisato nulla, signor Sindaco, perché – ripeto – non ho detto che il padre porta sulle spalle il figlio disabile quando deve condurlo a scuola e quando deve riportarlo a casa. Ho sottolineato che c’è bisogno della forza delle braccia del padre e dei bidelli per garantire al ragazzo il diritto allo studio”.
“Lo scoiattolo non è il provvedimento previsto per legge e sufficiente a garantire ad un disabile l’accesso in una scuola.
Meno che mai lo è quello scoiattolo, che, ci è stato detto ( e non solo a noi, ma anche ad un giornalista che ha chiamato la famiglia), non va bene per un ragazzo che pesa 70 chili più una carrozzella.
“Non uno scoiattolo serve, signor Sindaco, ma uno scivolo o ancora meglio un ascensore”.
Tutte opzioni che sono state esaminate in questi quattro anni dall’ufficio tecnico, che sono state indicate dal dirigente scolastico attraverso lettere al Comune, che sono state promesse alla famiglia, ma che non sono state mai realizzate sino ad oggi. Costringendo il padre a questa avvilente ed umiliante alternativa dello scoiattolo lungo le scale esterne della scuola”.
“Va su e giù lei, Signor Sindaco, su uno scoiattolo!
Se qualcuno ha travisato qualcosa è Lei, il signor Sindaco, che ben poco ha fatto finora per garantire a tutti gli studenti disabili agrigentini tutti i servizi scolastici di cui hanno bisogno, come le ore previste – e non tutte garantite ad Agrigento in queste settimane – dell’assistenza all’autonomia. E ci risulta che più di un genitore si lamenta per come viene gestita anche l’assistenza igienico-personale scolastica”.
“Ribadisco, non c’è nulla nel comunicato che ho diffuso in cui si sostenga che “il padre solleva sulle spalle il figlio disabile”.
C’è invece quello che Lei, Signor Sindaco, non vuole vedere, forse perché impegnato più a buttare fumo negli occhi con un po’ di decoro urbano, che a risolvere i veri e gravi problemi dei cittadini .
Sa cosa c’è ? C’è l’indignazione dei cittadini che ogni giorno da quattro anni vedono un padre di famiglia, avanti negli anni, condurre insieme ai bidelli un giovane disabile lungo una scalinata perché nessuno al Comune vuole provvedere a realizzare uno scivolo o a dotare la scuola di un ascensore”.
“Signor Sindaco, Lei ha travisato il senso del suo mandato: non è stato eletto soprattutto per sistemare vasetti al Viale, ma per risolvere i veri e gravi problemi dei cittadini e prima di tutto di quelli che vivono nelle maggiori difficoltà.
Sacrosanta la sua indignazione per la vicenda dei vasetti rubati, ma avrei voluto vedere almeno la medesima per la trascuratezza con cui al Comune è stato affrontato il caso di questo ragazzo disabile”.
“Sto travisando? Può darsi. Mi smentisca allora provvedendo immediatamente alla costruzione dello scivolo.
Non prendo lezioni di morale da nessuno e mi sarei aspettato una diversa conclusione nel suo comunicato. Mi sarei aspettato che Lei annunciasse la decisione di ridursi l’indennità per costruire lo scivolo per il nostro studente disabile. Ma forse mi aspetto troppo?”.

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