Agrigento, l’Arcivescovo Damiano designa le Chiese Giubilari dell’Arcidiocesi

CARISSIMI FRATELLI E SORELLE NEL SIGNORE
«La speran za nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce: “Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siano riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Rm 5)0). E la sua vita si manifesta nella nostra vita di fede , che inizia con il Battesimo, si sviluppa nella docilità alla grazia di Dio ed è perciò animata dalla speranza, sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo_». (Spes non confundit, 3)
La virtù teologale della speranza, infatti, ci accompagnerà in questo cammino giubilare che Papa Francesco lo scorso 9 maggio con la Bolla “Spes non confundit” ha indetto per l’anno 2025 che inizierà con l’apertura della Porta Santa in San Pietro il 24 dicembre p.v. e si concluderà il 6 gennaio 2026 «per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo» (Ib. 6)
Pertanto:
vista la Bolla di Indizione del Giubileo “Spes non confundit”;
accogliendo l’invito del Papa per quei pellegrini di speranza che non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, celebreranno il Giubileo Ordinario nella nostra Chiesa par ticolare, affinché possano beneficiare del salvifico incontro vivo e personale con il Signore Gesù, Porta di salvezza e nostra speranza, attraverso l’esperienza del pellegrinaggio (cf. Ivi 1);
viste le Norme della Penitenzieria Apostolica del 31 maggio u.s. sulla concessione
dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario del 2025 che dispone che tutti i fedeli potranno usufruire del dono dell’Indulgenza,
sentito il parere del Consiglio Presbiterale,
quanto segue:
STABILISCO E DECRETO
il Giubileo Diocesano, secondo le indicazioni di “Spes non confundit” , sarà aperto con solenne Celebrazione Eucaristica nella Chiesa Cattedrale con una liturgia stazionale in piazza Vittorio Emanuele il 29 dicembre p.v. alle ore 16,00 Festa della Santa Famiglia di Gesù, M aria e Giuseppe. In quel giorno le messe vespertine saranno sospese per consentire la partecipazione dei presbiteri, oltre che dei fedeli. Il Giubileo Diocesano si concluderà il 28 dicembre 2025 sempre nella Chiesa Cattedrale;
chiesa giubilare sarà la Chiesa Cattedrale, madre di tutte le chiese e dei fedeli della nostra Arcidiocesi;
inoltre, per favorire quanti non potranno compiere il pellegrinaggio nella Chiesa Cattedrale e, seguendo idealmente il cammino di santità di alcuni nostri fratelli che hanno vissuto la vita nuova in Cristo e sono modelli di fede per tutti, sono da considerarsi chiese giubilari:
il Santuario di Sant’Angelo di Licata;
il Santuario di S. Giacinto Giordano Ansalone, chiesa madre di Santo Stefano Quisquina;
la Basilica di S. Calogero al M onte di Sciacca;
il Santuario Madonna della Rocca di Canicattì, chiesa che custodisce i resti mor tali del
Venerabile p. Gioacchino La Lamia;
il Santuario M aria SS. degli Infermi, chiesa madre di Raffadali che custodisce il fonte battesimale in cui ha ricevuto il Battesimo il Beato Francesco Spato.
il Santuario M aria S S. di Porto Salvo in Lampedusa .
In queste chiese giubilari si potrà accogliere il dono dell’indulgenza alle solite condizioni: con spirito di vero pentimento, escludendo qualsiasi affezione al peccato e mossi dallo spirito di carità si celebri la confessione sacramentale, si partecipi alla Celebrazione Eucaristica, si professi la fede con la recita del Credo e si preghi secondo le intenzioni del Papa. Inoltre, l’indulgenza potrà essere accolta anche da coloro che «indù1idualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, ln Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio» (Norme II).
L’indulgenza si potrà inoltre ricevere con le opere di misericordia corporale e spirituale, l’ascolto e la visita, per un congruo tempo, dei fratelli e delle sorelle che si trovino in particolari situazioni di necessità e di difficoltà, degli anziani in solitudine e degli ammala ti infermi.
L’accesso al Sàcramento della Riconciliazione sia promosso e agevolato, attraverso la
disponibilità di confessori con ampiezza di tempi presso tutte le parrocchie, rettorie e chiese giubilari designate. Inoltre, si favoriscano mensilmente, ove sarà possibile, celebrazioni comunitarie del Sacramento della Riconciliazione.
Ai presbiteri diocesani e religiosi, secondo le Norme della Penitenzieria Apostolica, è concessa la facoltà, secondo il can 508 §1 del CIC, di assolvere in foro sacramentale dalle censure lntae sententiae non dichiarate per sentenza o per decreto e non riservate alla Sede Apostolica, a beneficio di tutti i fedeli della diocesi, dei forestieri presenti in diocesi e dei diocesani fuori dal territorio della diocesi. Inoltre, secondo quanto già disposto dal Santo Padre Francesco con Lettera apostolica Misericordia et misera del 20 novembre 2016, è concessa a tutti i sacerdoti in forza del loro ministero la facoltà di assolvere quanti hanno procura to peccato di aborto e pentiti di cuore ne chiedono il perdono.
Alla Vergine Maria, donna dell’ascolto e madre di speranza, a S. Gerlando, patrono della nostra Arcidiocesi e ai nostri Santi e Beati affidiamo il cammino giubilare, perché sia un tempo per:
restituire a noi stessi la percezione di essere abitati dallo Spirito Santo, che ci metta nelle condizioni di accogliere e vivere la vita nuova;
restituire a Dio il volto di Padre misericordioso, che soppianti quello più comunemente diffuso di giudice implacabile;
restituire al Vangelo il suo vero contenuto, che riesca a scuoterci e a metterci seriamente in discussione;
restituire a ogni persona la dignità umana, che spesso siamo portati a negare e- offendere; restituire alla comunità cristiana la concretezza di un cristianesimo vissuto, che la preservi dal rischio di un cattolicesimo convenzionale e formale.