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Editoriali

Agrigento, “mala tempora currunt”: quella libertà “omologata”

mala temporaMala tempora currunt, o per dirla nella sua accezione originaria, “Mala tempora currunt, sed peiora parantur“.

Sembrerebbero dire effettivamente la stessa cosa, ma aver iniziato questo editoriale nell’omettere la parte finale della celebre frase di Cicerone ha un preciso scopo. Sembra infatti che ad Agrigento “corrono davvero tempi brutti” ma, almeno spero, non se “preparano di peggiori”. Voglio infatti approcciarmi ad una visione positiva di ciò che verrà: “ottimismo”!

Sono tempi brutti dicevo, e a Natale, dove i propositi del “vogliamoci tutti bene” la fanno da padrone, sembra strano vedere “falsi” moralisti dell’ultim’ora trincerarsi dietro facili problemi quotidiani additando responsabilità più o meno generali. Qualcuno direbbe: “è facile sparare contro la Croce Rossa”. Veri e propri “babbaluci” che escono allo scoperto solo quando il vento è a favore; poi, rintanati dentro il loro guscio a ergersi detentori di chi non si sa bene ancora cosa. Rintanati fra polemiche e critiche che rendono Agrigento quella che, purtroppo, è: la “più bella città dei mortali“, ma con migliaia di problemi alle spalle. Questa volta non è il caso di scomodare Pirandello, perchè probabilmente il nostro più celebre drammaturgo avrebbe anche smesso di scrivere, “stanco” di vedere ciò che accade oggi nella città dei Templi.

Se la libertà è un principio fondamentale nel nostro Paese, lo si deve soprattutto perchè essa consente un’ampia visione di ciò che accede nel mondo. Come immaginereste possa essere fatto un mondo con un’unica visione delle cose? Per fortuna non esiste una “censura”, anche se sembra che in questa città vi è invece una censura molto più fine e meno apparente; una censura che prevede che i “non allineati” non abbiano la possibilità di intervenire. Omologazione. Un termine che al pari della censura sembra essere il vero nodo centrale della questione. “O ti omologhi, o sei il cattivo”, il nemico da abbattere. E poco importano i mezzi con i quali “distruggere” il tuo nemico. Accade infatti che al di là delle divergenze politiche, di pensiero, giornalistiche e quant’altro, lo scopo è quello di trovare sempre e comunque il “marcio” in ogni azione. Una finalità recondita che pare essere diventato il principale “sport”: trovare ad ogni costo la motivazione delle azioni. E si badi bene, non una motivazione qualunque e forse anche veritiera, ma quella che deve avere necessariamente il “marcio” dentro di sè.

Accennavo al Natale, ed al fatto che tutti dobbiamo essere più buoni, ma una riflessione andava fatta affinchè ci sia “sì” uno spirito critico, ma che porti alla costruzione di un futuro migliore per Agrigento. Per questo mi piace omettere il “sed peiora parantur“, perchè se vogliamo il futuro potrà essere migliore. Oggi le premesse, al di là dei “forconi”, sembrano esserci tutte. Buone festività!

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