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Editoriali

Agrigento, più è l’animosità dell’opposizione più è efficiente l’azione?

comune oppositoriOgni visione politica ha la sua opposizione. In America i Repubblicani sono l’opposizione dei Democratici (e viceversa ndr). In guerra, il nemico è in opposizione.

Due concetti apparentemente simili, ma che si distinguono da una sottile linea, quasi impercettibile. L’opposizione politica infatti riveste un ruolo determinante quando in una democrazia rappresentativa il dialogo lascia spazio ad un confronto che sfocia in qualcosa di costruttivo ed edificante. L’opposizione in guerra, è solo “distruzione”. Distruggere il nemico a prescindere da qualsivoglia ragione.

A ben vedere ad Agrigento, dopo il rinnovo dell’amministrazione comunale qualcosa sembra avere scatenato le ire di qualcuno che continua ancor oggi a “distruggere”. Si tratta di qualche fervido oppositore di una amministrazione comunale che dopo neanche un anno dal suo insediamento ha lavorato (bene o male, non sta a noi giudicarlo ndr) per risollevare le sorti di una città e di una comunità reduce dallo sfacelo causato da anni, e anni, di mala amministrazione.

Dicevamo, fervidi oppositori, ovvero coloro che in preda all’ira funesta di non essere più parte “attiva” della politica agrigentina trova ispirazione per “distruggere” tutto ciò che c’è da distruggere. Poco importa se la democrazia ha sentenziato la sua volontà, tutto è visto come “sbagliato, e pertanto è da demolire”.

Un concetto antitetico rispetto ad un principio filosofico dettato dall’aforisma di Ezra Pound: “l’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azioni”. E se ad Agrigento qualche idea è diventata finalmente “azione” e, dunque, realtà, cosa mai ci sarebbe di male? Quale sarebbe la volontà di chi tenta di “distruggere” l’azione e, per come direbbe Pound, la cultura?

Per carità, con ciò non vogliamo assolutamente “omologarci” ad un pensiero filo governativo, ma l’opposizione “vera”, quella che ad esempio si è abituati a vedere in altre realtà d’Europa dove si lavora insieme nella “costruzione” di qualcosa di importante, pare che ad Agrigento sia utopia.

Il mondo della politica, purtroppo, sembra andare avanti sempre nello stesso modo: denigrando l’operato degli avversari anche prima di iniziare la loro attività, nella politica nazionale come in quella locale.
Ci potranno anche essere degli errori in alcune scelte, ma forse è troppo presto per iniziare a sentenziarne l’operato di chi non ha ancora iniziato a pieno regime. Ci vorrebbe un minimo di coscienza in questi casi. Coscienza “politica” e non “bellica”.

L’inadeguatezza di qualche politico “passato”, è senz’altro causa dell’immobilismo politico-amministrativo che si è abbattuto come una mannaia sulla città; tutto ciò basterebbe per capire il perché Agrigento è rimasta indietro in questi ultimi 20 anni.

Chi critica gli altri per inadempienza, deve essere stato molto di più adempiente ed efficiente. E questo, nostro malgrado, alla città non risulta.

Ho sempre pensato che un politico debba essere giudicato dall’animosità che provoca tra i suoi oppositori”. Con queste parole di Winston Churchill potremmo dire che più è l’animosità nell’oppositore, più sembra essere efficiente l’azione.

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