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Agrigento, questione Suv: la Corte dei Conti dichiara la responsabilità per ex dirigente e funzionario del Comune

Responsabilità amministrativa per un ex dirigente ed un funzionario del Comune di Agrigento. E’ quanto deciso dalla Corte dei Conti che ha condannato i due al pagamento in solido di 120 mila euro per la questione nata dall’acquisto di quattro auto Suv ritenuti non idonei al trasporto dei minori.

I fondi, infatti, provenivano dal Ministero della Famiglia per essere destinati a servizi a sostegno dell’infanzia. I due condannati – secondo l’accusa – avrebbero operato con “pervicacia” al fine di “esaurire le somme a disposizione ad ogni costo pur di non far sorgere una responsabilità che sarebbe derivata in capo all’amministrazione del Comune di Agrigento in caso di restituzione parziale del finanziamento non impegnato”.

In particolare la Corte dei Conti, sulla lettera del Dipartimento della Famiglia che – a parere del Comune autorizzava la spesa anche per comprare auto e pc – evidenzia che “se l’Amministrazione centrale avesse avuto contezza che il finanziamento assegnato sarebbe stato destinato soltanto per il 3% al rimborso delle spese sostenute dalle famiglie per il servizio di baby sitting e la restante
parte per l’acquisto di beni durevoli quali i citati SUV, è ragionevole presumere che la predetta amministrazione non avrebbe in alcun modo autorizzato tale spesa”.

Ed infatti, oltre all’acquisto dei Suv, i restanti soldi erano stati impegnati per l’acquisto di nove notebook per favorire attività educative e ricreative dei minori. Una attività che è stata definita dal Dipartimento per le politiche della famiglia “eccentrica”.

“L’utilizzo della quasi integralità del finanziamento concesso per l’acquisto di quattro Suv – scrivono i giudici – ha tradito le finalità per le quali è stato concesso violando, al contempo, i principi di economicità ed efficacia e producendo un danno rispetto alle finalità che la stessa intendeva perseguire con il finanziamento concesso”.

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