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Agrigento, rinasce l’interesse per l’Operazione Cicogna: verrà recuperato ed esposto il bombardiere Fiat BR 20 – FOTO

fiat br20Un recupero mai effettuato in Italia e che con molta probabilità vedrà Agrigento e il porticciolo turistico di San Leone, parte attiva dell’ambizioso progetto di restauro e recupero del Fiat BR 20, l’aereo inabissato nelle acque fra Agrigento e Porto Empedocle.

Operazione Cicogna“, è questo il nome del progetto che prese vita nel 2012 e che mira al recupero dell’aereo inabissato da più di sessant’anni. Un recupero, che ha non solo un valore materiale del velivolo, ma soprattutto storico, della ricerca e del ricordo dell’evento sul quale storici e appassionati stanno tentando di ricostruirne l’esatta dinamica.

Il Fiat BR 20 “Cicogna” era un bombardiere bimotore ad ala bassa sviluppato dall’azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta, introdotto nel 1936 e rimasto in servizio fino alla fine della seconda guerra mondiale. Dal 1942, vennero impiegati soprattutto per perlustrazioni marittime e per l’addestramento degli equipaggi dei bombardieri; ne vennero prodotti più di 500 entro la fine della guerra.

Nel 2012 il progetto, ideato dal prof. Angelo Rizzo, fu accolto positivamente dall’imprenditore agrigentino Salvatore Moncada, con la Fondazione AGireinsieme, e dall’allora sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto. Un progetto, che ora sembra essere “rinato” grazie alla rinnovata disponibilità economica di Salvatore Moncada e dell’attuale amministrazione comunale di Agrigento che, come si ricorderà, in passato non sembrava essere propenso a “sposare” l’iniziativa che coinvolse anche l’Aeronautica Militare, quale proprietaria del relitto.

Oggi la notizia che vede l’Amministrazione di Agrigento, guidata dal sindaco Lillo Firetto, riprendere il progetto che vedrà con quasi assoluta certezza il porticciolo turistico intitolato a “Cesco Tedesco” luogo in cui esporre il bombardiere. La prossima settimana infatti la Giunta comunale sarà chiamata ad approvare la delibera relativa alla volontà di patrocinare, senza alcune spese per il Comune, il progetto e stipulare così la convenzione con l’Aeronautica Militare che affiderà all’Ente il reperto che attualmente risiede nei fondali marini. Dal recupero, partirà una campagna di restauro del BR 20 le cui prove sono già in corso per capire quale tipo di reazione avranno le parti in ferro del velivolo.

Un’importante successo che avrà un valore storico di notevole rilevanza, visto che si tratterebbe dell’unico recupero a mare di tale interesse mai effettuato in Italia.

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