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Cultura

Agrigento, successo per la XV edizione del Festival del Cinema Archeologico

Concluso venerdì sera, nella suggestiva cornice della Valle sotto il Tempio di Giunone, con l’assegnazione dei premi Valle dei Templi e Città di Agrigento il Festival del Cinema Archeologico, giunto al prestigioso traguardo della XV edizione, realizzata in collaborazione con Archeofilm di Firenze e la Rivista Archeologia Viva.

Anche quest’anno un pubblico numeroso di appassionati ha seguito con grande interesse, nelle serate tra l’11 ed il 13 luglio, i filmati proposti dalla rassegna, presentati dal Dott. Dario di Blasi.

La Giuria, a titolo gratuito, composta dall’Avv. Gaetano Caponnetto, dal dott. Giuseppe Presti, dall’Archeologa Dott.ssa Domenica Gullì, dal Dott. Antonio Barone e dall’Archeologa Giorgia Moscato, ha assegnato il premio al filmato francese Il profumo ritrovato, affascinante avventura nell’archeologia dei profumi, con la seguente motivazione: Davvero interessante questo documentario che ci porta anche ad una riflessione della cura della bellezza delle donne nell’antichità. Interessantissima dunque la scoperta archeologica che pone così la donna in tutti i tempi in primo piano, come merita.

Una menzione speciale è stata assegnata al docufilm L’occhio e la pietra, con questa motivazione: Interessantissimo documentario che assume anche un valore scientifico. Riporta ai nostri giorni l’interesse per la medicina da apprezzare soprattutto per il singolare studio compiuto, stupefacente collegamento tra la medicina moderna e quella greco-romana del I secolo a.C.

Altra menzione è stata attribuita al filmato spettacolare, che ha ricevuto anche il premio del pubblico, dal titolo Indagini di profondità. Ci siamo tuffati nella luna, per la seguente motivazione: Il documentario, di particolare interesse, è stato mirabilmente rappresentato in due distinti momenti storici: il primo, quello relativo al naufragio dell’imbarcazione e, l’altro quello della impresa tecnologica e scientifica relativa alla costruzione dei robot che hanno potuto recuperare i reperti custoditi nella nave. E’ davvero emozionante e di grande significato l’intento dell’uomo moderno diretto al reperimento delle opere del passato. Due momenti dunque quello storico e archeologico e quello tecnologico dell’umanità, entrambi orientati verso una unica direzione.

Sabato sera, poi, ha chiuso il festival una manifestazione originale dal titolo Teodora. Una imperatrice fuori dagli sche(r)mi Una scrittrice, Mariangela Galatea Vaglio, ed un regista, Diego Schiavo, hanno raccontato in modo spiritoso e brillante la storia di questa donna di umili origini che seppe arrivare con il suo fascino ai vertici del potere.

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