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Al passo coi Templi – Il Risveglio degli Dei: oltre 800 spettatori al Teatro Antico di Taormina per lo spettacolo all’alba di Marco Savatteri

Il ritorno a Taormina dell’autore e regista agrigentino Marco Savatteri con Al Passo coi Templi – il Risveglio degli dei conferma il successo dell’opera e il consenso nei confronti degli artisti e delle maestranze di Casa del Musical fondata ad Agrigento da Savatteri nel 2012 (tra poco saranno 10 anni…) con l’obiettivo di formare in Sicilia professionisti delle arti sceniche in grado di raccontare ed esportare con opere originali l’Isola nel mondo e al contempo di rappresentare nei luoghi storici storie che arrivano dal mondo.

In più di 800 si sono messi in fila ieri a partire dalle 4 del mattino per assistere allo spettacolo prodotto dalla Casa del Musical insieme alla Fondazione Taormina Arte Sicilia. In scena, i protagonisti del Mito: dei ed eroi che parlano agli uomini di oggi, immaginando di tornare in vita dopo secoli e ripercorrendo la storia degli umani dall’età dell’Oro all’era del Covid: pandemie, guerre, un’umanità perduta e da ritrovare così come l’equilibrio con la natura.

Una novità rispetto al testo originale, un passaggio sull’Afghanistan e la tragedia che in queste ore stanno vivendo le donne di quel Paese. È Cassandra a ricordare a tutti il ruolo civile del teatro davanti alle grandi tragedie della storia. È lei a interpretare le parole della ragazza afghana che hanno fatto il giro del web e a ricordare insieme alle donne troiane, “le donne afghane, umane, dimenticate..”. Un passaggio a sorpresa concordato poche ore prima dell’andata in scena con la Fondazione Taormina Arte Sicilia per lanciare dal Teatro Antico di Taormina un appello. “Non si può restare indifferenti davanti a ciò che sta accadendo – dice Savatteri – Il teatro non è solo catarsi, deve avere un ruolo civile, risvegliare le coscienze. Mi auguro davvero che il Governo italiano, i Governi occidentali intervengano per creare corridoi umanitari e mettere in salvo i più fragili: donne, bambini, anziani, malati. Con Fondazione Taormina Arte Sicilia è nata una bella sintonia che proseguirà presto con la co-produzione di una nuova opera ispirata stavolta al capolavoro di Dante”.

“Abbiamo scelto di riproporre lo spettacolo quest’anno tra gli eventi di punta della Fondazione Taormina Arte Sicilia – commenta il commissario della Fondazione Taormina Arte Sicilia Bernardo Campo – Gli applausi e il botteghino hanno confermato il successo del 2020 e il gradimento da parte del pubblico di varie fasce d’età. Spettacoli come questo all’interno dei siti archeologici hanno un fascino unico e servono a far conoscere il Mito valorizzando l’identità dei luoghi e coniugando cultura e promozione turistica.”

Le bianche statue di Savatteri hanno preso vita nella notte muovendosi tra le pietre secolari della cavea mentre gli spettatori prendevano posto. Poi torce e coreografie di fuoco a rischiarare le tenebre e far spazio alla narrazione e agli attori: 45 gli interpreti in scena tra cantanti, ballerini e attori e la partecipazione del soprano lirico Rossana Potenza che ha dato corpo e voce ad Hera, la regina degli Dei, e il catanese Silvio Laviano, nei panni sia di Zeus che Ulisse. Mentre il finale è interpretato da Antonella Anastasi nel ruolo del Fato.

Un viaggio onirico e spettacolare – unico appuntamento all’alba del cartellone di Taormina Arte 2021 – costruito attraverso citazioni e rimandi, rilettura di testi classici e scritture moderne, musiche originali ed effetti speciali. Per raccontare in modo del tutto originale figure e versi da sempre fonte di ispirazione, e trama di futuro. Da Prometeo e il fuoco rubato a Fauno il giardiniere delle Ninfe, agli eroi dell’Iliade e dell’Odissea. E ancora Cassandra, Apollo e Dafne, Antigone ed Hera, Dioniso e Le Baccanti e, per finire, il Fato. Storie e personaggi si rivelano mentre il cielo inizia a tingersi di viola, rossi e gialli e dalla Cavea, cullata tra l’Etna e la costa di Giardini Naxos, il paesaggio appare lentamente in tutta la sua meraviglia.

La performance ha intrecciato insieme le diverse arti dello spettacolo con momenti di danza rituale e divinatoria, musiche originali ispirate alle sonorità del tempo e i canti a cappella e cori diretti da Ernesto Marciante. Nato o cresciuto ad Agrigento, il cast delle maestranze con le coreografie di Gabriel Glorioso, i costumi di Valentina Pollicino, le coreografie di fuoco di Turi Scandura, le orchestrazioni di Enrico M. R. Fallea, e all’aiuto regia Dino Mallia, Sofia Cacciatore e Giuseppe Orsillo. Agrigentino anche il coro, frutto del progetto Arché- Casa del Musical.

Alla fine, per tutti, il lungo applauso del pubblico.

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