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Allarme bomba alla Torre Carlo V di Porto Empedocle: nessun ordigno trovato, aperta un’inchiesta

Attimi di tensione nel pomeriggio del 30 aprile a Porto Empedocle, dove una telefonata anonima ha fatto scattare l’allarme bomba alla storica Torre Carlo V. L’allerta, giunta in un momento di grande afflusso turistico per la presenza della nave scuola della Marina militare “Amerigo Vespucci”, ha messo in stato di mobilitazione l’intera area.

L’allarme è stato lanciato intorno alle 16:00, quando una voce anonima ha avvertito della presunta presenza di un ordigno esplosivo all’interno della Torre, uno dei simboli del borgo marinaro agrigentino. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della Compagnia di Agrigento e gli agenti del Commissariato “Fronteria” di Porto Empedocle, che hanno isolato l’area nel raggio di diversi metri per garantire la sicurezza dei cittadini e dei numerosi visitatori presenti.

Le operazioni si sono protratte per ore, con l’arrivo degli artificieri antisabotaggio e delle unità cinofile specializzate. La Torre e le aree circostanti sono state ispezionate minuziosamente, ma al termine dei controlli non è stato rinvenuto alcun ordigno. L’allarme si è così rivelato infondato.

Nonostante il falso allarme, le conseguenze dell’episodio non sono leggere. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti per il reato di procurato allarme. Le forze dell’ordine stanno già lavorando per rintracciare l’autore della telefonata, attraverso l’analisi dei tabulati e delle registrazioni.

L’episodio ha suscitato forte preoccupazione tra residenti e turisti, anche per la coincidenza con l’ormeggio dell’Amerigo Vespucci, attrazione che ha richiamato nella cittadina costiera migliaia di persone. Il tempestivo intervento delle autorità ha evitato il panico e garantito lo svolgimento in sicurezza delle operazioni.