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Politica

Amministrative Agrigento: in casa Pd resa dei conti

fausto_racitiSi profila una resa dei conti in casa Pd in vista dell’incontro di oggi tra i vertici provinciali del partito e il segretario regionale, Fausto Raciti (in foto).

Unico punto all’ordine del giorno: sconfessare le primarie cittadine della grande coalizione di Agrigento 2020 dello scorso 22 marzo e cercare un candidato espressione unica del Pd.
Il caso del nuovo “Patto del Nazareno” agrigentino non ha infatti convinto nessuno: né i vertici regionali e nazionali del Pd, né quelli di Forza Italia che ha visto addirittura l’intervento del consigliere di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti.
Un caso tornato alla ribalta anche ieri in occasione della trasmissione televisiva di La7 condotta da Maurizio Crozza, che con le sue battute ha ironizzato su Silvio Alessi e sulle dichiarazioni di quest’ultimo sul tema della mafia.
Un candidato “scomodo” per il Pd che, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, sarebbe già stato “scaricato” e che dunque si ritroverebbe orfano di una costola della grande coalizione di Agrigento 2020.
Ma dopo l’ufficializzazione della candidatura a sindaco dell’avvocato Giuseppe Arnone (unico al momento del centrosinistra agrigentino), sono due le ipotesi al vaglio dei vertici del Pd: accogliere l’appello lanciato dal sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto; sostenere l’oramai ex giudice Luigi D’Angelo (presidente del Tribunale di Agrigento e prossimo alla pensione). Sulla prima ipotesi infatti già una parte del Pd si dichiarava possibilista ancor prima delle primarie; quegli stessi esponenti locali che apostrofavano come una “farsa” le primarie, preannunciando la vittoria del patron dell’Akragas. Un possibile accordo che andrebbe a rinforzare la candidatura del deputato regionale, riproponendo nei fatti, una sorta di coalizione così come quella che oggi governa la Regione Sicilia di Rosario Crocetta.
Sulla possibile candidatura di Luigi D’Angelo, invece, bocche ancora cucite; si aspetta solo il via libera dell’interessato che starebbe valutando l’offerta proposta dal partito. Ma in un contesto politico cittadino così frammentato e “scomodo” forse l’ex giudice farebbe volentieri un passo indietro.
Dubbi e certezze che oggi verranno discusse nel vertice palermitano con un Fausto Raciti apparentemente infastidito di come il partito nella città dei Templi ne stia uscendo con le ossa rotte.

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