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Politica

Amministrative, Arnone: “il Partito Democratico ad Agrigento ha abdicato”

agrigento2020Sinora tutti i commentatori politici hanno omesso di effettuare quella che appare essere una valutazione invece centrale in ordine alla situazione di salute del Partito Democratico di Agrigento che ha partecipato alle primarie.

E il punto su cui intendo soffermarmi non è quello della vittoria di Alessi, bensì il risultato del Partito Democratico, partito che oggi coincide ad Agrigento con la corrente di Capodicasa più Panepinto“.

Con queste parole l’ex consigliere comunale di Agrigento, l’avvocato Giuseppe Arnone, interviene sull’esito del voto delle primarie della grande coalizione di Agrigento 2020 che ha suscitato non poche polemiche dopo l’amara sconfitta e commenta il ruolo all’interno del Pd agrigentino del vicepresidente della Regione Mariella Lo Belloe del presidente regionale del PD ed ex sindaco, Marco Zambuto. 

Bellini, il loro candidato, ha avuto ottocento voti, esattamente quanti ne ha avuti Bersani nelle primarie del 2009 quando aveva come avversario l’attuale ministro Franceschini. In quelle primarie Bersani era sostenuto dagli stessi esponenti che oggi sostenevano Bellini, con le differenze che adesso vedremo. Arnone invece sosteneva Dario Franceschini. Franceschini prese mille voti e fu uno dei pochi posti d’Italia ove ha vinto. Bersani ne prese ottocento, esattamente quanti Bellini.
Di conseguenza viene fuori la totale irrilevanza in termini di consenso del vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello, e del presidente regionale del PD Marco Zambuto.
Ottocento voti avevano Panepinto e Capodicasa nel 2009, ottocento ne hanno adesso. Qual è l’apporto fornito da Marco Zambuto e da Mariella Lo Bello? E dai loro seguaci? Appare essere sostanzialmente nullo.
Da ciò ne deriva che il Partito Democratico ad Agrigento ha abdicato, ha rinunziato a qualsiasi ambizione a rappresentare l’elettorato progressista, legalitario, ambientalista, antimafioso. Ed anche l’elettorato culturalmente attrezzato.
Oggi il Partito Democratico, ridotto ai minimi termini, il cui consigliere comunale Vullo era tra i più avidi – addirittura il secondo il classifica – nel partecipare alla mangiatoia dei gettoni di presenza delle commissioni fasulle, inviterà a votare Alessi. Ovvero un signore che ignora se ad Agrigento operi o meno Cosa Nostra.
Per le vere forze di sinistra e del cambiamento oggi si apre un’autostrada, che può portare agevolmente al primo sindaco non democristiano della storia agrigentina. Già, questa città ha sempre e solo avuto sindaci che hanno avuto in tasca la tessera della Democrazia Cristiana“, conclude Arnone.

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