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Anche ad Agrigento celebrato l’anniversario della Polizia di Stato: un anno di “risultati” – FOTO E VIDEO

Celebrato anche ad Agrigento stamani il 165° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

Una cerimonia che ha chiamato tutte le massime autorità della provincia, con in testa il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, e che è servita a tracciare un bilancio delle attività svolte dalla Polizia di Agrigento. Risultati eccellenti che sono stati ricordati nel lungo intervento del Questore di Agrigento, Mario Finocchiaro, che con orgoglio ha tracciato le principali attività che hanno portano a raggiungere importantissimi risultati soprattutto nel contrasto alla criminalità organizzata e non solo.

La Festa della Polizia – ha sottolineato Finocchiaro – è sempre un momento emozionante per tutti noi. Un lavoro che impegna 24 ore su 24 ed è qualcosa che riempie la vita di tutti i poliziotti. E’ sempre emozionante ritrovarsi insieme ai colleghi, ma anche insieme alla cittadinanza perchè crediamo nei valori di giustizia e legalità che cerchiamo, con tutti i limiti e i difetti che gli uomini hanno, di portare avanti“.

I risultati ottenuti – ha continuato il Questore di Agrigento – sono frutto della dedizione, dell’impegno e dell’intelligenza di tutti i poliziotti. Un lavoro particolare che non è come tutti gli altri. E’ un momento di festa perchè crediamo fortemente in questa Istituzione“.

Nel suo intervento il Questore ha illustrato molte delle attività intraprese come, ad esempio, la prevenzione del rischio terroristico e il monitoraggio degli arrivi sul territorio nazionale. Così come il contrasto all’immigrazione clandestina ricordate nelle operazioni “Glauco 1”, “Glauco 2” e “Zodiac”.

Importanti attività che hanno visto in questo ultimo anno anche grandi risultati nel contrasto alla mafia; su tutte l’operazione “Vultur” che ha portato all’arresto di sei presunti esponenti di Cosa Nostra e della Stidda.

Anche in materia di contrasto al fenomeno dello spaccio di droga, il Questore ha ricordato l’operazione “Supermarket” che ha portato ad indagare su 38 soggetti nel territorio empedoclino.

Sono state inoltrate all’Autorità giudiziaria – ha evidenziato Mario Finocchiaro – 27 proposte di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e una proposta di misura patrimoniale, nonché l’esecuzione di 2 provvedimenti di sequestro, disposti in accoglimento di proposte inoltrate – ha ricordato il questore di Agrigento – con l’acquisizione allo Stato di beni per un valore complessivo di circa 4.500.000 euro. E nell’ambito delle misure di prevenzione, desidero ricordare il rilevante numero di “avvisi orali” e “fogli di via obbligatori” emessi e i Daspo che sono stati 35“.

In particolare, ricordato anche quanto successo prima e durante l’incontro di calcio Akragas-Catania dello scorso 12 febbraio. 

Un impegno costante che ha anche visto i poliziotti impegnati ad affrontare e gestire i problemi legati ai provvedimento di demolizione delle costruzioni abusive a Licata. Ma la Polizia è anche innovazione tecnologica: inaugurato infatti il sistema di digitalizzazione degli archivi che, come si ricorderà, ha visto ad Agrigento anche la presenza del capo della Polizia, Franco Gabrielli.

Esserci sempre è lo slogan di questa celebrazione ed “esserci sempre” vuol dire tutto ciò che ho detto“, ha concluso il Questore, Mario Finocchiaro.

Questo il discorso integrale del Questore Finocchiaro:

Gentili Ospiti, cari Colleghi,
un affettuoso saluto e un sentito ringraziamento al Cardinale Arcivescovo “Don Franco” Montenegro, ai rappresentanti delle Istituzioni e delle formazioni sociali presenti, ai singoli cittadini, agli scolari, ai nostri familiari e a tutti coloro che oggi ci regalano la loro presenza.
E’ tradizione, in questa circostanza, che il Questore tracci un sintetico resoconto dell’attività svolta dagli Uffici e dai reparti della Polizia di Stato, operanti nella provincia; io non mi sottrarrò a questa incombenza, senza dilungarmi in noiose elencazioni di dati e statistiche, ma cercando di focalizzare alcuni argomenti che ritengo più significativi.
Anche quest’anno, con soddisfazione e orgoglio, devo dire che i risultati conseguiti dagli uomini e dalle donne di cui ho la responsabilità in questa provincia sono lusinghieri in tutti i settori di attività.
Cominciando dalla Polizia Giudiziaria, comparto di attività in cui rileva la perfetta sintonia con le Procure della Repubblica di Agrigento e Sciacca e con la DDA di Palermo, sono stati raggiunti importanti obbiettivi, frutto dell’intelligenza, dell’impegno e della dedizione di quanti sono deputati a tale settore.
Nel ricordare le principali operazioni antimafia non posso non citare il seguito dell’operazione “Icaro” che, a conclusione di lunghe, difficoltose e delicate indagini, nel dicembre del 2015 aveva già determinato l’arresto di 13 indagati per associazione mafiosa, con l’ulteriore arresto di altri 11 soggetti, infliggendo a “cosa nostra” agrigentina un colpo durissimo con la neutralizzazione di suoi esponenti di spicco.
Inoltre, ancora a conclusione di importantissime indagini sul fronte antimafia, il 7 luglio 2016, con l’operazione “Vultur” sono stati arrestati, tra Canicattì, Palma di Montechiaro e Camastra, 6 esponenti di cosa nostra e della stidda operanti in quel territorio.
Sempre in questo ambito, va ricordato l’esito delle indagini condotte in relazione al tentato omicidio di Diego Provenzano, avvenuto in Palma di Montechiaro il 13 dicembre 2015, con l’arresto, il 24 ottobre 2016, dei due presunti autori del delitto.
Sul fronte del contrasto all’immigrazione clandestina e ai reati ad essa connessi, dopo le importanti operazioni “Glauco 1”, “Glauco 2” e “Zodiac” che, a coronamento di importantissime indagini, avevano consentito l’emissione di numerosi provvedimenti restrittivi a carico di soggetti, in parte, operanti in Libia e, in parte in Italia, componenti di una pericolosissima associazione per delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dall’Africa all’Italia, nel mese di giugno 2016, grazie a impegnative indagini internazionali, si addiveniva all’arresto, in Sudan, e all’estradizione in Italia di uno dei pericolosi soggetti colpiti da tali provvedimenti restrittivi.
Più di recente, il 14 marzo 2016, veniva tratto in arresto il cittadino ghanese ACKOM Sam Eric, il quale, “sbarcato” a Lampedusa qualche giorno prima, era stato individuato e aggredito da altri migranti compresenti presso quell’Hotspot poichè riconosciuto autore, in territorio libico, di gravi e svariati atti di inaudite violenze fisiche e morali nei loro confronti; grazie alla professionalità dispiegata in quell’occasione dal personale operante le vittime venivano convinte a collaborare con gli inquirenti, denunciando le violenze subite e consentendo l’arresto del criminale.
Quello appena citato è solo una parte del grande lavoro investigativo che viene svolto sistematicamente in relazione al fenomeno migratorio e che si è concretizzato con numerosi arresti, fermi e denunce di favoreggiatori e sfruttatori dell’immigrazione clandestina, siano essi “scafisti” identificati e arrestati, siano essi soggetti privie di scrupoli che dal fenomeno tentano di trarre arricchimenti illeciti.
Altrettanto fondamentale è il lavoro che viene costantemente svolto a fini preventivi del rischio terroristico legato al fondamentalismo religioso, con l’attento e sistematico monitoraggio degli “arrivi” sul territorio nazionale di soggetti, provenienti dalle più svariate e critiche aree del mondo, e di tutti gli ambienti sensibili, per rilevare immediatamente qualsiavoglia segnale di radicalizzazione da parte di soggetti “a rischio”, nonchè i frequenti controlli straordinari antiterrorismo, utili anche a trarre spunti per ulteriori approfondimenti investigativi.
Per quanto attiene alla lotta alla diffusione delle droghe, oltre ai numerosi arresti e deferimenti per singoli episodi di detenzione a fine di spaccio e spaccio, ricordo l’operazione “Supermarket”, che, a conclusione di lunghe e laboriose indagini, consentiva di indagare complessivamente 38 soggetti, operanti prevalentemente a Porto Empedocle, sette dei quali venivano, altresì, colpiti da provvedimenti cautelari.
L’impegno investigativo, peraltro, si è dispiegato su tutti i fronti del crimine sia organizzato che comune, con l’arresto e il deferimento all’A.G. degli autori di gravi reati, quali rapine, estorsioni, furti, truffe anche informatiche, detenzione e porto abusivo di armi e con il sequestro di grandi quantitativi di droghe e armi e con il recupero di ingente refurtiva.
Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta a quei delitti consistenti in violenze fisiche e/o morali che suscitano particolare allarme e disgusto nell’opinione pubblica in quanto rivolti in danno di vittime “deboli” per età, sesso o condizioni fisico/psichiche.
Tra i tanti episodi di questo tipo scoperti e i cui autori sono stati assicurati alla giustizia, segnalo, in quanto particolarmente emblematico, l’arresto di due giovani che il 18 febbraio 2017 si rendevano, prima, protagonisti del pestaggio di una anziana donna al fine di costringerla ad abbandonare la sua casa e, poi, al rifiuto opposto dalla vittima, dell’incendio della stessa abitazione.
Nella consapevolezza che la criminalità mafiosa costituisce un vero e proprio tumore maligno che frena la crescita economica e culturale della nostra società, impedendone lo sviluppo, alle attività investigative si è affiancato l’ampio e attento utilizzo di altri importanti strumenti che la legislazione mette a disposizione per combatterla efficacemente, quali le misure di prevenzione personali e patrimoniali, con l’inoltro all’A.G. di 27 proposte di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e una proposta di misura patrimoniale, nonché l’esecuzione di 2 provvedimenti di sequestro, disposti dall’A.G. in accoglimento di proposte inoltrate da quest’Ufficio, con l’acquisizione allo Stato di beni per un valore complessivo ammontante a circa 4.500.000 €.
Nell’ambito delle misure di prevenzione, desidero altresì ricordare il rilevante numero di “Avvisi Orali” e “Fogli di Via Obbligatori” emessi e i DASPO, questi ultimi in numero di 35.
A tal proposito, rilevante è stato l’impegno volto ad assicurare il pacifico e ordinato svolgimento delle competizioni sportive; significativo al riguardo quanto accaduto in occasione dell’incontro di calcio Akragas – Catania del 12.02.2017, cui hanno assistito circa 600 tifosi ospiti, allorchè, grazie ai servizi opportunamente predisposti e alla professionalità degli operatori impiegati, sono stati neutralizzati tempestivamente pericolosi ultras sia locali che catanesi, alcuni di questi ultimi sorpresi anche in possesso di armi improprie, prima che potessero mettere a repentaglio l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché l’incolumità personale di altri; per quei fatti sono stati deferiti all’A.G., per vari reati, e colpiti da DASPO, complessivamente, 26 persone.
E’ proseguito incessante il rilevante impegno – ed è intuibile in una provincia che, con Lampedusa, costituisce estremo confine meridionale dell’Europa – nel trattare il fenomeno migratorio.
Sul fronte degli “sbarchi” e della gestione delle migliaia di migranti giunti a Lampedusa e Porto Empedocle, grande è stato lo sforzo compiuto per gestire al meglio i servizi per la tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, per l’identificazione, la prima accoglienza, il trattamento ed il collocamento dei migranti, in particolare, dei minori, le vigilanze e i successivi trasferimenti.
Altra fondamentale attività è quella relativa alla tutela dell’Ordine Pubblico in occasione di manifestazioni sportive, religiose, sindacali, politiche, talvolta estemporanee, con la predisposizione e l’attuazione dei relativi servizi.
Al riguardo non posso sottacere l’impegno dispiegato nel gestire le rilevantissime e delicate problematiche che abbiamo dovuto affrontare in occasione dell’esecuzione di provvedimenti di abbattimento di manufatti abusivi in Licata; l’attenta predisposizione di adeguati servizi di ordine pubblico e la loro intelligente, equilibrata e ferma esecuzione ha consentito di superare brillantemente le iniziali resistenze, riaffermando, senza mai deflettere, l’ineludibile primato della legge.
Il controllo del territorio è stato oggetto di particolare attenzione, sia con le risorse locali che grazie all’apporto di reparti speciali e di rinforzo che il Dipartimento della P.S. ha sempre concesso, nell’ambito di pianificazioni ormai sperimentate.
Anche quest’anno devo formulare uno speciale plauso a tutti quei poliziotti che, su strada, a tutte le ore del giorno e della notte, con i loro sforzi e il loro sacrificio assicurano la presenza dello Stato a fianco dei cittadini, intervenendo senza esitazione e senza risparmio, spesso in situazioni di emergenza, per aiutare chi è vittima di reati, di soprusi, di violenze di ogni tipo o che, comunque, si trovi in difficoltà.
E sono innumerevoli gli interventi, compiuti talvolta anche mettendo a repentaglio la propria incolumità personale, per liti violente, per eclatanti episodi di bullismo, per soccorsi in favore di soggetti in pericolo, tentati suicidi ecc.
Sul fronte dell’efficienza e dell’innovazione tecnologica, si è andati ulteriormente avanti, sviluppando nuove tecnologie e procedure.
E, in tale contesto, non posso non ricordare con soddisfazione ed orgoglio, che questa Questura è stata la prima in Italia a realizzare la piena e completa messa a regime dell’ambizioso progetto di digitalizzazione e informatizzazione degli Uffici, denominato MIPG-WEB, con l’inaugurazione dell’Archivio Unico Digitalizzato nel corso di una bellissima cerimonia alla quale, il 9 febbraio 2017, ha presenziato il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Franco Gabrielli.
Grazie a tale sistema, il Questore di Agrigento, credo unico caso in Italia, firma gran parte della sua corrispondenza con la firma elettronica, sono stati drasticamente ridotti i consumi di carta e gli spazi occupati dagli archivi, velocizzata al tempo reale la comunicazione interna ed esterna, anche utilizzando la posta elettronica e pretendendo dagli altri Enti che venga rispettata la normativa vigente che, appunto, ormai prevede che la corrispondenza interistituzionale avvenga solo per via informatica.
Per quanto attiene alle competenze in materia amministrativa, sono state ulteriormente perfezionate le procedure e, grazie anche al sempre maggiore impiego di tecnologie avanzate e dell’informatica, sono state velocizzate le tempistiche per fornire ai cittadini un servizio più celere e rispondente alle loro esigenze.
I controlli amministrativi e la lotta all’abusivismo commerciale, mediante sinergie operative con le altre Forze di Polizia, anche locali, hanno consentito di elevare sanzioni amministrative per un totale di circa 25.000€.
Grande attenzione è stata dedicata, con tangibili risultati, al miglioramento delle condizioni ambientali e di sicurezza dei luoghi di lavoro, alla tutela della salute degli operatori, specie quelli più esposti nei servizi sul territorio e di accoglienza dei migranti, alla formazione del personale.
“Esserci sempre” è lo slogan di questa celebrazione ed “esserci sempre” vuol dire tutto ciò che ho detto, ma anche qualcos’altro al quale teniamo moltissimo: il contatto, la compenetrazione con la società in cui viviamo, la vicinanza ai cittadini e alle giovani e giovanissime generazioni.
Nell’ambito di questa mission si inseriscono iniziative alle quali crediamo fermamente: la presenza costante nelle scuole di ogni ordine, grado e tipologia, le visite nei nostri uffici dei bambini e dei ragazzi per far crescere in loro una salda e convinta cultura della legalità e per far comprendere che il poliziotto è come un proprio fratello maggiore al quale rivolgersi con fiducia nel momento del bisogno; il “caffè letterario” con la presentazione di libri e autori del territorio e non solo, nella consapevolezza che la crescita culturale è presupposto indispensabile per una società ordinata e formata da cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, il che, senza dubbio, rende anche il nostro lavoro più agevole ed efficace.
Ed ancora, una Polizia di Stato al passo coi tempi, attenta alla comunicazione con i cittadini con gli strumenti tradizionali ma anche con quelli più innovativi; da qualche settimana abbiamo attivato il profilo Facebook della Questura di Agrigento, che in pochissimo tempo ha raccolto oltre 600 persone che ci seguono, in rapida e continua crescita.
Nel prosieguo della cerimonia, saranno consegnati riconoscimenti premiali concessi ad operatori che si sono distinti nelle più importanti operazioni di servizio; ma questi premi in tanto sono stati conseguiti da alcuni in quanto, alle loro spalle e al loro fianco hanno avuto il supporto degli altri componenti di una squadra grande e forte, composta da tanti giocatori che, sebbene quest’anno non formalmente premiati, devono sentire che i riconoscimenti consegnati vanno idealmente anche a loro.
Con tutta la mia riconoscenza!
Riconoscenza e ringraziamento miei personali e, tramite me, anche a nome dell’Amministrazione della P.S. a ciascuno e tutti i componenti della “squadra Polizia di Stato” della provincia di Agrigento, che hanno collaborato attivamente per il conseguimento degli ottimi risultati che ho sintetizzato.

Ma, poiché tali risultati non si sarebbero raggiunti se la nostra azione non si fosse inserita in una corale attiva collaborazione con gli altri organi dello Stato operanti in questa provincia, è per me doveroso formulare un caloroso “grazie” ai rappresentanti delle diverse componenti istituzionali della “squadra Stato” presenti di questa Sede, in primo luogo il Signor Prefetto, Nicola Diomede, le cui indiscusse doti di autorevolezza, generosità ed equilibrio rendono il lavoro di tutti noi più facile e sicuro.
E, ancora, gli ottimi rapporti con le Autorità Giudiziarie requirenti e giudicati di Agrigento, Sciacca e Palermo che hanno determinato i lusinghieri risultati sul piano della Polizia Giudiziaria, delle misure di prevenzione e del trattamento dei minori.
Analogamente splendide e non scontate sono l’ottima intesa e la piena collaborazione, grazie anche ai più che amichevoli rapporti personali, con le altre Forze di Polizia, con le quali condividiamo la quotidiana sfida di assicurare sicurezza ai cittadini di questa provincia.
Un grazie di cuore anche ai rappresentanti dell’ANPS, sodalizio del personale in congedo e in servizio, che svolge la grande opera di rinsaldare il legame ai valori che ispirano la Polizia di Stato.
Un altrettanto sentito ringraziamento alle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, che, nello svolgere la doverosa importante azione di tutela dei lavoratori da loro rappresentati, hanno operato animati da un costruttivo spirito di fattiva collaborazione che ha consentito di agire utilmente per migliorare le condizioni lavorative, coniugando al meglio tali esigenze con quelle del mantenimento di sempre ottimali livelli di efficienza.
Un pensiero di profonda gratitudine ai nostri familiari, che condividono con noi sacrifici, disagi e preoccupazioni fatalmente connesse al servizio e il cui sostegno ci aiuta ad affrontarli e superarli.
Un ricordo affettuoso ai nostri caduti e ai colleghi che non sono più tra di noi, il cui esempio guiderà le nostre giornate; alle vedove, agli orfani, ai familiari la nostra vicinanza e il nostro affetto.
In conclusione, cari colleghi che condividete i sani valori di giustizia, libertà e legalità che abbiamo confermato giurando fedeltà alla Repubblica, sono sicuro che tutti noi continueremo a svolgere i compiti che lo Stato ci affida e di cui siamo fieri al servizio dei nostri concittadini, con l’impegno, la dedizione e la passione che hanno contraddistinto e contraddistinguono l’attività della Polizia di Stato in questa provincia, conquistando, nella quotidiana attività sul territorio, la stima e il rispetto dei cittadini onesti.
Viva la Polizia di Stato“.

(Guarda la videointervista)

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