della collezione da 2.000 a oltre 19.000 pezzi, ha raggiunto i suoi limiti fisici e pertanto, alcuni anni fa, è stata presa la decisione di realizzare una nuova sede più grande la cui progettazione è stata affidata nel 2008 all’architetto italiano Renzo Piano.
Il I° maggio 2015, in concomitanza con la più grande mostra di opere della collezione mai realizzata, la nuova sede del museo aprirà finalmente le porte al pubblico.
Definito un edificio un po’ selvaggio che vola, con i suoi 9 piani ed uno spazio espositivo di complessivi 63.000 metri quadrati, di cui 50.000 al coperto e 13.000 all’aperto formati principalmente da terrazze con vista sul fiume Hudson, il Whitney, oltre ad ospitare le mostre e le collezioni d’arte contemporanea, rappresenta un nuovo centro multiculturale nel, Meatpacking District, quartiere alla moda a sud di Manhattan.
All’interno è possibile visitare spazi per laboratori, un centro studi, due teatri e vari servizi al pubblico tra cui una hall di 6.000 metri quadrati, un ristorante, una caffetteria e un negozio oltre a spazi deposito e uffici.
Una particolare attenzione, infine, è riservata alla sostenibilità. L’uso di legno di recupero per le pavimentazioni, l’adozione di un sistema avanzato di illuminazione naturale ed ombreggiamento, e illuminazione artificiale LED, rendono infatti il Whitney un edificio ecosostenibile.
Piano ha progettato l’edificio per rappresentare l’idea della bellezza, la quale, sostiene l’architetto “cambia la luce negli occhi della gente e aiuta ad essere persone migliori” e aggiunge “che realizzare edifici che rappresentano la bellezza aiuta a rendere le città luoghi migliori da abitare”.
Roberto Campagna
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