fbpx
Regioni ed Enti Locali

Aragona: si inaugura la residenza d’artista di Orazio Tringali. Il regista Pascal Panarello presenta Orazio Vola

Si inaugura domenica 8 dicembre, alle 12, all’ex Auditorium di Aragona, il lavoro di residenza artistica di Orazio Tringali.  L’evento, dal titolo “Orazio vola ad Aragona”, prevede anche la visione del docu-film di Diego Pascal Panarello “Orazio vola”.

Il documentario il racconto, in 18 minuti, del coraggio di un “meccanico senza officina”, particolarmente noto ad Augusta, che ha deciso di costruire “motombrelli brillantinati”, i suoi mezzi di trasporto, di ricoprirli di brillantini, di decorare i suoi caschi per essere “manifesto ambulante, brillante e parlante” della sua città, ricevendo in cambio un caffè, una conversazione, il tempo per una preghiera all’altare dei poveri.

Protagonista, voce narrante e coscienza collettiva di Orazio vola è Orazio Tringali, nel ruolo di sé stesso, appassionato di meccanica di manutenzione e, soprattutto, di persone.

Il regista del docu-film, Diego Pascal Panarello, artista eclettico, regista e musicista ci racconta: “Orazio Vola é un film che osserva ed esplora il mondo nascosto dietro il personaggio. Orazio è un meccanico per vocazione che non ha mai potuto avere un’officina; a causa delle disavventure che costellano la sua vita, sfoga la sua rabbia attraverso la creazione dei motorini che, in qualche modo, non ha mai potuto riparare. Questi, diventano suoi amici e per questo li fa belli. Il motorino ed il casco – aggiunge Pascal – sono degli strumenti per volare altrove. Il casco – spiega ancora  il regista-  in questo film assume un significato metaforico”.

Pascal riesce a cogliere i silenzi del protagonista: “Lui è una persona che parla molto, ma nel silenzio esprime la migliore parte di se. Questi silenzi si sono ottenuti attraverso il tempo. Nei primi incontri Orazio era un fiume in piena. Successivamente, dopo essersi scaricato, ha iniziato a muoversi come un felino e a pronunciare solo qualche parola che è uscita spontaneamente dai suoi pensieri. Così, mi sono lasciato ispirare da Orazio ed ho cercato di regalargli la stessa luce che lui ha regalato a me e a chi ha guardato il film. Grazie al documentario, infatti, si sono accesi i riflettori su Orazio e il personaggio, che prima era solo un tipo strambo, adesso viene visto come artista e poeta”.

Abbiamo, poi, incontrato Orazio nel seminterrato dell’ex Auditorium,  mentre lavora alle sue creazioni. Immediatamente ci ammonisce: “non filmate è incompleto”, riferendosi al motorino, “ all’inaugurazione deve brillare”. Ci scusiamo con l’artista e gli chiediamo di parlarci dei suoi motombrelli brillantinati.

In effetti Orazio è un fiume in piena: “ Mi sono avvicinato all’arte a causa di un incidente stradale –  racconta – ero caduto in depressione e nel vortice dell’alcol. Il fallimento dell’azienda di mio padre ha aggravato tutto questo. Sono andato via da casa ed ho vissuto nel Nord Italia. Dopo l’incidente stradale mi hanno riportato ad Augusta. Avevo tante spese da pagare per l’incidente ed ho giurato – fa una lunga pausa- che non avrei più bevuto, perchè ho rischiato di uccidere un essere umano. A casa, isolato, mi sono rivisto ubriaco alla guida dell’auto: il silenzio fa molto rumore. Se una persona sta male la società gira il coltello nella piaga e ti isola. Dopo che mi sono tolto i debiti, ho iniziato a glitterare il mio vecchio Garelli ed ho creato un prototipo che ho portato in paese”.

Orazio riprende a lavorare, cerca nervosamente i colori. Fuori fa freddo e qualcuno gli porta un caffè caldo: “qui ho tutto” afferma felice.

Lo lasciamo all’opera. Mentre usciamo ci richiama: “ lo vedete? Questa terra che calpesto è benedetta”, ci dice emozionato accarezzando un pugno di terra. Lo guardiamo sorridendo. Increduli e commossi riprendiamo la strada mentre lui ci congeda dicendo: “Ricordatevi, ogni essere vivente ha un filo di capello”.  Ci avviamo, dentro di noi Orazio ha acceso una luce.

L’iniziativa è supportata dall’amministrazione comunale di Aragona in collaborazione con un gruppo multidisciplinare costituito da Farm Cultural Park, Alterazioni Video, Analogique e Fosbury Architecture .

Luigi Mula