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Assegno unico famiglia 2021, tutte le novità

Nel 2021 i contributi statali per la famiglia inizieranno a cambiare volto, ma la mutazione definitiva arriverà dal 2022 in poi, quando entrerà a pieno regime il Family Act, disegno di legge proposto dalla ministra di Italia Viva Elena Bonetti. La più grande novità è indubbiamente l’assegno unico per la famiglia, che andrà a sostituire altri sgravi fiscali. Vediamolo nel dettaglio.

In che cosa consiste l’assegno unico

È un contributo che viene assegnato a famiglie con uno o più figli a carico che verrà erogato fino al compimento del ventunesimo anno di età. Per le famiglie con più di due figli e con disabili è prevista una maggiorazione. Si prevede una quota di fissa che va dai 200 ai 250 euro nel 2021, più una variabile determinata dall’ISEE.

Questo tipo di contributo vuole stabilire un supporto universale per tutte le famiglie prolungato nel tempo, che verrà integrato poi con misure per l’emancipazione dei giovani dal nucleo familiare, attraverso contributi per il primo affitto e l’acquisto dei libri universitari. 

Contributi che decadranno con l’assegno unico

Con l’entrata in vigore di questo contributo per i figli, altri verranno a decadere, ma nel tempo. Per il momento nel 2021 rimarranno ancora:

  • Bonus mamme domani o premio alla nascita: 800 euro svincolate dall’ISEE per il raggiungimento del settimo mese di gravidanza, parto o adozione nazionale o internazionale. 
  • Bonus bebè: da 960 a 1290 euro annui, in base all’ISEE, erogati dall’INPS per il primo anno di vita del bambino. 
  • Detrazioni figli a carico: riducono il peso fiscale dei figli facenti parte del nucleo familiare che abbiano un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro e massimo 24 anni.
  • Assegno nucleo familiare del Comune: contributo previsto per famiglie che abbiano tre figli minori ed un reddito ISEE non superiore a 8.788,99 euro.

Agata Moscatelli, redattrice Web per il sito utileincasa.it, dichiara:  “Una famiglia media nel primo anno di vita del neonato arriva a spendere circa 7 mila euro (si arriva anche a 15 mila euro). Non si tratta solo di corredini e cibo, ma soprattutto delle spese per la casa. Un’abitazione all’arrivo di un bambino cambia completamente. Se prima non c’era una lavastoviglie, diventa necessaria per igienizzare tutti gli accessori del bambino, e così si sceglie di acquistare elettrodomestici di classe energetica alta per avere un’efficienza energetica maggiore. Ma lo stesso ragionamento viene fatto per l’arredamento”.

Ed ecco che fra i vari provvedimenti  di sostegno alla nuova povertà e di rilancio dei consumi, per quanto possibile in questo particolare periodo storico, lo Stato ha già rinnovato il Superbonus 110 con grandi detrazioni fiscali su mobili, elettrodomestici e restauri, che potranno essere sfruttati anche dalle famiglie, in modo da utilizzare l’assegno unico e gli altri incentivi per provvedere ai fabbisogni alimentari e di mantenimento del bambino. Per le famiglie, usufruire a lungo termine del contributo statale potrebbe significare la salvezza, in tanti casi.

Foto: Jonathan Borba / Unsplash

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