fbpx
Cronaca Regioni ed Enti Locali

Calunnie all’avvocato Pennica, l’architetto Tuzzolino presente in aula: “nessuna traccia di manomissioni nei pc del penalista”

giuseppe-tuzzolinoVisibilmente dimagrito, in manette e scortato dagli agenti dell’Istituto Penitenziario “Pagliarelli” si è presentato ieri davanti al Tribunale penale di Palermo l’architetto “pentito” Giuseppe Tuzzolino (in foto) per rispondere del reato di calunnia nel processo dove è costituito parte civile l’avvocato agrigentino Salvatore Pennica, assistito dall’avvocatessa Daniela Cipolla.

Sarebbero state, come si ricorderà, le dichiarazioni di Tuzzolino a far scattare una perquisizione nelle abitazioni e nello studio professionale dell’avvocato Pennica dopo che l’architetto-pentito avrebbe riferito agli inquirenti di avere consegnato nelle mani di Pennica dei supporti informatici contenenti importanti documenti che avrebbero confermato le accuse nei confronti di alcune personalità. Una storia che, secondo l’accusa, sarebbe stata inventata dall’architetto poiché le perquisizioni non portarono al ritrovamento del materiale riferito dal Tuzzolino.

Nel corso delle ultime udienze, il noto avvocato ha riferito di avere “subito un grave danno per le menzogne riferite“. Affermazioni che, sempre secondo Pennica, avrebbero anche determinato un accertamento fiscale per la sua attività.

Durante l’ultima tappa processuale, sono stati sentiti i testi, l’avvocato Neri (socio dell’avvocato Pennica ndr) e il genero dell’ imputato. Successivamente è stata la volta dei consulenti informatici del pm che hanno eseguito accertamenti sui computer dell’avvocato Pennica il cui contenuto informativo ha sconfessato quanto sostenuto dal già collaboratore di giustizia.

I consulenti della Dda hanno rimarcato la serietà del professionista sulla base del contenuto degli hard disk che non contenevano tracce di manomissioni, ma documenti leciti e dal contenuto coerente con la professione di penalista.

Si tornerà in aula il 13 marzo prossimo davanti la dott.ssa Vassallo e saranno citati i procuratori della Repubblica che firmarono il mandato di perquisizione dello studio dell’avvocato Pennica.