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Canicattì: genitori ricorrono al tar per giudizio scolastico ingiusto al figlio

legge-tribunaleOgni scarrafone è bello a mamma sua”, recitava così una famosa canzone di Pino Daniele. Una strofa quanto mai azzeccata per la storia che ci perviene dall’Ansa.

I genitori di un giovane di Canicattì, licenziatosi dalla scuola secondaria di primo grado, non sarebbero stati d’accordo con il voto finale assegnato al figlio. Secondo la coppia di coniugi il loro pargolo, avrebbe dovuto riportare come giudizio “Eccellente” anziché “Ottimo”. Si scatena così una battaglia legale che vedrà come perdenti proprio gli esigenti genitori di un senza dubbio eccellente ragazzo. Le motivazioni dei giudici della prima sezione del Tar sono riportante di seguito:

Lo studente era stato ammesso con il voto di 9/10 e aveva conseguito i seguenti punteggi: 10/10 nella prova d’italiano; 10/10 nella prova di matematica; 8/10 nella prova di francese; 8/10 nella prova d’inglese; 9/10 nel colloquio pluridisciplinare. Il voto finale di 9/10 si presenta, pertanto, coerente con quelli di ammissione e con quelli conseguiti nelle prove d’esame, tanto più che il voto di 10/10 presuppone il raggiungimento dell’eccellenza in tutte le prove – proseguono i giudici nella sentenza – Sotto questo profilo, valga, in particolare, il riferimento fatto nei giudizi sulle lingue straniere (inglese e francese) alla circostanza che l’elaborato era ‘per lo più’ e non ‘totalmente’ corretto“.

Ai genitori toccherà inoltre pagare 1000 euro di spese legali.

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