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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Cardinale Montenegro : “l’ingiustizia alla base del fenomeno migratorio”

Migranti a bordo della Fregata Espero, 30 aprile 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI

“L’emigrazione non è il male, ma il sintomo dell’ingiustizia che esiste nel mondo. Soltanto quando riusciremo ad eliminare l’ingiustizia, l’emigrazione diminuirà”.

Queste le parole pronunciate durante un incontro dell’associazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” dal Cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento.

“La situazione si è aggravata” – afferma Montenegro – “perché sempre più gente è costretta a fuggire”, non tanto spinta da ragioni economiche per cercare una vita migliore in Italia e in Europa, quanto per “la guerra, la fame e la persecuzione religiosa”.
Il Porporato racconta delle tante Bibbie e copie del Corano ritrovate insieme ai profughi “Molte delle pagine di questi testi sacri – osserva – erano sottolineate. Da qui l’idea lo scorso anno di un incontro e un libro su “Bibbia e Corano a Lampedusa”, per raccontare la religiosità, pur vissuta in maniera diversa, che ha accompagnato molti dei naufraghi fino al momento in cui hanno perso la vita”.

L’invito del Cardinale è quello di aiutare ed accogliere secondo la propria coscienza e umanità prescindendo dai diversi credi religiosi dei poveri disperati che affrontano questi viaggi della speranza
“Di fronte ad un uomo che muore devo fermarmi a riflettere senza domandarmi a quale religione appartenga. È chiaro però che la morte di uno dei miei fratelli nella fede mi procura un dolore particolare, perché quell’uomo è legato a me da un qualcosa in più”.

Da canto suo, la Chiesa si adopera all’accoglienza in tutto il Paese. “Ora che i profughi vengono suddivisi in diverse località, ogni diocesi si sta attivando nell’accoglienza. Ed è una vera grazia per la nostra Chiesa”. Il Cardinale inoltre redarguisce chi sta ergendo un muro di indifferenza: “Dobbiamo imparare a riconoscere Cristo anche tra chi arriva tra di noi con un barcone. Se non riusciamo ad accettare questa presenza particolare di Cristo allora siamo degli atei, pur essendo credenti”.

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