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Apertura Cronaca

Caso “Sea Watch”, sequestrata la nave: la comandante Rackete ai domiciliari

Dopo l’attracco della “Sea Watch 3” al porto di Lampedusa e l’arresto della comandante Carola Rackete, il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha commentato la violazione del divieto imposto dalla autorità italiane di portare la nave fino alla banchina.

“Le ragioni umanitarie – ha detto Patronaggio – non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi, in divisa, lavora in mare per la sicurezza di tutti”. La comandante ora si trova ai domiciliari presso un indirizzo indicato a Lampedusa e vi rimarrà almeno fino a lunedì, giorno in cui dovrebbe comparire davanti al giudice delle indagini preliminari di Agrigento per l’eventuale convalida dell’arresto.

Le presunte accuse che i pm le rivolgono sono la violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione, che sanziona chi fa violenza o resistenza a una nave da guerra con la pena massima di 10 anni, nonché il tentato naufragio sanzionato con la pena massima di 12 anni. Da valutare ora se vi siano altri profili di presunti reati per l’equipaggio della nave.

Dopo l’arresto della comandante, anche la nave è stata posta sotto sequestro. Intanto, dopo le operazioni di sbarco dei 40 migranti, gli stessi sono stati sottoposti a visite mediche e trasferiti presso il centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola per le procedure di identificazione.

 

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