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Editoriali Politica

Comune di Agrigento, “Uniti per la città” fuori… ma da cosa?

uniti-per-la-cittaArmi e bagagli“. Direbbe sicuramente così Andrea Camilleri in uno dei suoi capolavori se dovesse descrivere la fuoriuscita dalla maggioranza del governo della città di Agrigento del gruppo politico “Uniti per la Città” che fa riferimento all’On. Roberto Di Mauro.

L’uso dell’espressione che ne farebbe Camilleri però questa volta sarebbe del tutto errata. Sì, perchè se oggi il deputato regionale agrigentino ha chiamato a raccolta stampa e simpatizzanti per annunciare ufficialmente la “rottura” con la maggioranza comunale guidata dal Sindaco Lillo Firetto, la domanda che sorge spontanea è: “ma in questi anni i ‘dimauriani’ sono mai stati maggioranza?“. Probabilmente l’unico elemento di “maggioranza” in questa esperienza è stata la presenza dell’assessore Francesco Miccichè. Le dimissioni di quest’ultimo avevano già anticipato la preannunciata decisione del “gruppo Di Mauro” di abbandonare Firetto e la sua amministrazione.

I motivi sembrano essere legati ad un “fallimento” rispetto alle iniziali intenzioni di unire le forze sociali e civiche della città alle forze politiche per far rinascere Agrigento. Secondo Di Mauro le questioni legate al Prg, alla situazione economica, alla mancanza di dialogo e ai rifiuti hanno determinato la scelta di non avere più alcun legame politico. “Dissapori” che sembrano essere addirittura nati già dall’inizio dell’esperienza amministrativa di Firetto, ovvero in fase di elezione dei componenti delle Commissioni Consiliari. In particolare per la presidenza della Commissione Urbanistica che, a dire di Di Mauro, la maggioranza firettiana si è appropriata facendo in modo che l’eletta appartenente al gruppo di “Uniti per la città” se ne andasse fra le fila del Sindaco “rubando un Consigliere Comunale. Dichiarazioni che hanno prontamente trovato la replica della diretta interessata, la Consigliera Comunale Gabriella Battaglia che ha precisato come  “la mia è stata ed è una scelta personale di coerenza, tant’è che ad oggi non ho mutato la mia decisione rivolta alla volontà di lavorare per la città“.

Insomma, i quattro consiglieri “dimauriani” della ex maggioranza (?) da oggi saranno all’opposizione. Un ruolo forse assunto fin dall’inizio, come lo dimostra la posizione su alcuni temi importanti che il Consiglio Comunale ha esaminato in questi anni, dove  vi sono state prese di posizioni che di certo non hanno rispecchiato la volontà politica della maggioranza. Quindi tutto come prima se non una oramai acclarata “guerra” che sembra rispecchiare le più antiche tradizioni politiche. Qualcuno lo chiama “fare gli interessi della collettività”, ma sarà davvero così?

  1. Vero è che forse i “Dimauroiani ” come li chiamate voi ed e quanto dire anche perché sembra che gli stessi non solo non abbiano un nome ma neanche degli elettori che meritano rispetto. Ma anche se fosse vero il fatto come scrivete voi almeno hanno deciso di non fare in nessun modo da stampella al rais Firetto e poi cerchiamo di capirea il perché hanno deciso di andarsene e come mai con una città così all’abbandono cosa ci stanno a fare tutti gli altri . Oppure va tutto bene e ve ne accorgete soltanto voi, e i cittadini sono forse ciechi ?

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