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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Conclusa l’operazione di controllo “PHOENIX 3” sulla filiera di pesca

pescaSi è conclusa l’operazione nazionale complessa di controllo sulla filiera di pesca “PHOENIX 3“, coordinata dalla Direzione Marittima di Palermo nell’intero territorio di giurisdizione, che si è svolta in due distinte fasi a partire dal 26 gennaio.

I controlli operati in mare e a terra dai militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle, ai fini della tutela del consumatore finale, hanno avuto come obiettivi prioritari la salvaguardia degli stock ittici, il rispetto delle norme in tema di tracciabilità della filiera di pesca e di idoneità igienico-sanitaria dei prodotti alimentari.

Si riassumono i dati principali dell’operazione nell’ambito del territorio di competenza del Circondario Marittimo di Porto Empedocle:
– personale e mezzi impiegati: 14 militari, 4 unità navali e 2 mezzi terrestri
– controlli effettuati: 23
– illeciti amministrativi riscontrati: 10
– sequestri eseguiti: 7
– prodotti ittici sequestrati: circa 100 kg
– reti da posta sequestrate: circa 500 mt.

Nel corso dell’operazione è stato rilevato un generale allineamento, da parte dei commercianti, dei ristoratori e degli operatori addetti alla distribuzione al dettaglio, alla normativa di settore che disciplina tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici (comprovata dall’assenza di illeciti penali rilevati e dal numero relativamente esiguo di violazioni amministrative accertate), grazie all’opera di formazione e sensibilizzazione condotta dalla Guardia Costiera che si affianca ai periodici accertamenti svolti sul territorio da personale militare. La maggior parte delle violazioni riscontrate risultano commesse da venditori ambulanti privi di idonea documentazione di tracciabilità ed etichettatura e da conduttori di unità da diporto munite di attrezzi per la pesca professionale non consentiti. Determinante è risultata, per il buon esito dell’operazione, la consueta collaborazione delle forze di polizia nonché la costante disponibilità del personale veterinario dell’A.S.P. 1 di Agrigento, le cui verifiche hanno consentito nella totalità dei casi di determinare la “non idoneità al consumo umano” del prodotto sequestrato, successivamente distrutto a norma di legge a tutela della salute pubblica.

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