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Regioni ed Enti Locali

Confesercenti e CNA: “più trasparenza per l’insediamento dei nuovi consigli delle Camere di Commercio

cna-agrigentoQuando il Governo regionale manifesta, per bocca del vicepresidente e assessore alle A.A.P.P. Mariella Lo Bello, l’intenzione di dare presto alle Camere di Commercio siciliane una governance in piena regola, dice una cosa buona e giusta.

Infatti, la necessità di definire le procedure per il rinnovo degli organi degli Enti camerali dell’Isola è particolarmente avvertita per il ruolo significativo che le Camere svolgono a supporto delle imprese e del mondo economico locale in generale.
Tuttavia, non si può far finta di niente rispetto alle dinamiche che hanno fatto seguito alla presentazione degli elenchi di iscritti che le varie associazioni hanno consegnato al fine di dimostrare la propria consistenza.

Ne, tanto meno, si possono ignorare le aspre polemiche intervenute che hanno avuto sbocchi anche di carattere giudiziario con esposti alla Magistratura e apertura di indagini da parte delle autorità competenti.
Ancora oggi permangono vive le perplessità sulla veridicità dei dati, con particolare riferimento alla CCIAA di Agrigento, Caltanissetta e Trapani e non a caso va ricordato che sulle procedure relative alla costituzione di questo consiglio la giunta camerale di Agrigento aveva invitato il commissario ad acta, dott. Guido Barcellona, ad esercitare controlli rigorosi e approfonditi su tutti gli elenchi depositati dalle associazioni. Invito, fatto proprio dall’assessore Lo Bello che ha chiesto ai commissari ad acta di svolgere controlli a tappeto sulle dichiarazioni afferenti tutte le Camere di commercio siciliane.

Prima ancora della richiesta dell’assessore Lo Bello, le scriventi hanno proceduto il 29 febbraio a richiedere l’accesso agli atti attraverso atto extragiudiziario di invito e significazione, a firma dell’avv. Gaetano Armao. Allo stesso rispondeva il dirigente generale dell’assessorato A.A.P.P. arch. Alessandro Ferrara assicurando la disponibilità all’accesso, appena completati gli atti di riesame.
A questo punto, la volontà di procedere con speditezza all’attribuzione dei seggi per consentire l’insediamento dei nuovi consigli sembra che imponga di non verificare preventivamente la documentazione richiesta alle associazioni che in pochissimo tempo, e puntualmente entro il 26 aprile, hanno dovuto consegnare un ingente materiale comprovante le adesioni dei soci e gli estremi del pagamento delle quote.
Così facendo si rischia di mortificare il lavoro di chi, all’interno del mondo associativo, opera con correttezza e rispetto delle regole, e di assistere a breve ad un ribaltamento di posizioni, determinato non più da decreti ma da sentenze.

Per impedire il verificarsi di tale improprio scenario l’unica strada percorribile rimarrebbe quella di impugnare il decreto assessoriale e illustrarne le motivazioni in un incontro pubblico“.

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