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Cronaca Spalla

Contrasto al caporalato, inchiesta “Ponos”: Riesame conferma carcere per due donne

Restano in carcere le due principali indagate nell’ambito dell’operazione “Ponos” che ha portato all’arresto di otto persone accusate di associazione a delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento del lavoro.

Il Tribunale del Riesame ha confermato l’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento nei confronti delle due donne, madre e figlia di 59 e 37 anni, ritenute a capo dell’organizzazione.

Come si ricorderà, l’inchiesta “Ponos”, svolte con numerosissimi servizi di pedinamento e con un complesso sistema di intercettazione e di riprese video, ha svelato l’esistenza di una complessa organizzazione che sfruttava senza scrupoli manodopera extracomunitaria per lavori agricoli di vario tipo su tutto il territorio agrigentino e anche oltre. Un fenomeno di caporalato, insomma, articolato e con una solida struttura verticistica, che vedeva – secondo gli investigatori -, come presunti capi promotori ed organizzatori, due donne di origine slovacca, madre e figlia. In qualità di complici nella gestione delle attività, furono anche arrestati due romeni e quattro italiani.

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