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Coronavirus: fase 2 in Europa. Tra la voglia di arrivarci e i timori – VIDEO

Mentre il Regno Unito ha superato Spagna e Francia, per vittime di Covid-19 in Europa, secondo solo all’Italia, il Paese è stato messo in guardia dagli esperti: si trova in un “momento pericoloso” e il picco del virus non è ancora passato.

Il numero di morti è salito a oltre 26.000, dopo che per la prima volta dall’inizio della pandemia, nel conteggio sono stati inclusi anche i decessi nelle case di riposo e e non solo quelli degli ospedali. Durante la conferenza stampa quotidiana il Primo segretario di Stato, Dominic Raab , ha chiesto pazienza alla popolazione: “Ora stiamo lavorando su tutte le potenziali opzioni per la fase 2. C’è la luce alla fine del tunnel. Che si tratti di un operatore del servizio sanitario nazionale in prima linea, che lavora instancabilmente turno dopo turno, o di un genitore a casa con figli piccoli. Ma dobbiamo essere pazienti e dobbiamo stare attenti, quando affrontiamo quello che è un momento di massimo rischio. Quindi aspettiamo la prossima revisione dei dati, da parte del Gruppo di consiglieri scientifici per le emergenze (SAGE), all’inizio di maggio”.

In Spagna si teme la fase 2, mentre in Francia i ristoratori alzano la voce In Spagna il numero giornaliero di morti è in costante diminuzione, ma preoccupano i piani per la fase 2 , che presumibilmente andrà dal 4 maggio a fine di giugno. “La distanza di due metri non è rispettata ora e non sarà rispettata nemmeno dopo. Quindi penso che le misure dovrebbero essere un po’ più severe”, dichiara una donna. C’è anche chi, però, non vede l’ora di tornale alla vita “normale”, quella pre coronavirus, insomma. “Questo lunedì vorrei sedermi su una terrazza e bere una birra fredda, vedere i miei amici e riprendere lentamente una vita normale”, spiega un uomo. Con oltre 24.000 vittime registrate, via le restrizioni in Francia dall’11 maggio. Per tutti, ma non per bar o ristoranti , che potrebbero riaprire forse a inizio giugno. Il condizionale è d’obbligo. “Volevamo essere sicuri di avere una data di riapertura per bar e ristoranti”, spiega il presidente degli albergatori, Joe Oudin. “Ma questa data oggi non l’abbiamo. È una catastrofe: È un silenzio incredibile. Non sappiamo niente, aspettiamo. Nel frattempo, il 30% degli esercizi dichiarerà bancarotta”. Semaforo verde in Svizzera Gli svizzeri possono invece tirare un sospiro di sollievo : tutti i negozi, i ristoranti, i bar e i musei riapriranno prima del previsto, a partire dall’11 maggio. Lo ha stabilito il Consiglio federale. Ovviamente bisognerà rispettare severe condizioni: in un primo momento sono ammessi a uno stesso tavolo solo quattro persone o due genitori accompagnati dai propri figli. Tra i diversi gruppi deve essere mantenuta una distanza di almeno due metri o appositi elementi di separazione. L’11 maggio, infine, inizierà una nuova fase in tutto il Paese, con quarantena per tutti i casi di positività al virus e per tutti i loro contatti.

fonte Euronews

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