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Salute

Cosa sono le emorroidi interne? Alcune indicazioni

Se da qualche tempo hai serie difficoltà a sederti perché, quando lo fai, avverti un dolore acuto, potrebbe trattarsi di emorroidi, anzi, di malattia emorroidaria. È grave? Dipende dal grado del disturbo. Indubbiamente, un consulto con uno specialista (il proctologo) sarà prezioso per fare luce sul tuo quadro clinico, per capire come intervenire.

Spesso il disturbo emorroidario si presenta con alcuni sintomi davvero poco graditi, che rischiano di rovinarci le giornate e le relazioni sociali, per via del fastidio, del disagio e della fatica generale che facciamo per convivere con questa condizione. Per attenuare la sintomatologia può essere utile una crema rettale efficace per emorroidi, oltre ad alcune buone abitudini che possono anche prevenire la ricomparsa del problema.

Le emorroidi sono una malattia?

Quando sono infiammate, gonfie e sintomatiche sì, lo sono. Invece, in condizioni fisiologiche, ossia quando siamo in salute, le emorroidi sono una presenza discreta e silenziosa in tutti noi. Questi cuscinetti (o anche gavoccioli) sono formazioni anatomiche che ciascuno di noi ha, piccoli rigonfiamenti morbidi al tocco, irrorati di vasi sanguigni, localizzati all’interno del retto (emorroidi interne) o intorno all’apertura anale (emorroidi esterne).

Non solo le emorroidi non sono di per sé fastidiose, ma consentono la continenza di feci e gas intestinali: senza di esse, infatti, non saremmo in grado di trattenere adeguatamente il materiale fecale e i gas. Inoltre, assieme allo sfintere anale, i gavoccioli emorroidali regolano l’evacuazione.

I gavoccioli emorroidari interni, in particolare, non sono osservabili a occhio nudo, poiché interni al canale ano- rettale. Sono situati sopra alla linea dentata o pectinea, una linea ideale che divide retto e ano.

In certi casi le emorroidi possono diventare sintomatiche, generando sintomi quali dolore e/o bruciore a livello anale, senso di umidità/pesantezza anale, sensazione di incompleta evacuazione e corpo estraneo nell’ano.

Talvolta i gavoccioli interni possono prolassare, ossia fuoriuscire dalla loro sede interna al canale rettale, con una conseguente, fastidiosa sensazione di prurito, dolore, umidità e ingombro, specialmente al momento dell’evacuazione.

Quali “spie” possono indicare la presenza di emorroidi patologiche?

Benché il disturbo emorroidario abbia più di una causa, alcune condizioni potrebbero esporre all’insorgenza del problema:

  • Incidenza familiare acclarata.
  • Problemi di stitichezza cronica.
  • Gestazione o ciclo mestruale.
  • Trascorrere troppo tempo sul wc, peggiorando la pressione sulle vene emorroidali.

Inoltre, può essere utile sapere che…

  • Comportamento alimentare non regolare: il consumo abituale di spezie piccanti, cacao, alcolici, insaccati salati, senza un adeguato contrappunto (fibre alimentari di ortaggi, verdure, legumi e alimenti integrali che favoriscano la motilità intestinale) può favorire la stipsi, e dunque il peggioramento delle emorroidi, per via delle evacuazioni difficoltose.
  • Posizione abituale eretta o seduta. Professioni sedentarie o che costringono alla stazione eretta possono determinare un’aumentata pressione sulle vene emorroidarie, sia per gravità sia per rallentato scarico venoso.
  • Discipline sportive specifichecome per esempio equitazione, ciclismo, motociclismo, sollevamento pesi, vogatore (e tutto ciò che rientra nella categoria bodybuilding) possono provocare reiterati traumatismi, i quali nel medio e lungo tempo possono indebolire le strutture di sostegno del canale anorettale.
  • Fattori di tipo endocrino-genitale, quali variazioni ormonali (ovulazione, ciclo mestruale) possono incidere sulle crisi emorroidarie, promuovendo episodi acuti.

Come agire per attenuare il disturbo emorroidario?

La scelta del trattamento adeguato è correlata al quadro clinico della malattia. In generale, però, ci sono alcune buone pratiche valide per evitare un peggioramento del problema e prevenirne la ricomparsa. Ecco alcune regole di salute:

Alimentazione e consigli di cucina

  • Verdura sia cruda sia cotta (lessata o al vapore), se possibile di stagione. Tra le verdure cotte è preferibile scegliere quelle a foglia verde (per esempio cavolfiore, broccoli, verza, bietola, spinaci, etc.), ma anche melanzane, zucchine, carciofi .
  • Frutta fresca. In caso di stitichezza, scegliere kiwi, pere e prugne per regolarizzare il transito intestinale, ma anche frutti rossi e mirtilli per via dell’elevato contenuto di antocianine che contribuiscono a rafforzare le vene.
  • Cereali integrali (pasta, pane, riso, farro, orzo, cous cous), anch’essi ricchi di fibre utili a favorire la fisiologica peristalsi intestinale.
  • Legumi, anch’essi ricchi di fibre. Se non li tolleriamo, frulliamoli o passiamoli al passaverdura, per renderli più facilmente assimilabili;
  • Non ci sono controindicazioni nel consumo di pesce, scegliamo quello leggero (merluzzo, sogliola, platessa, nasello, orata, branzino;
  • Yogurt, latte fermentato. Anche questi alimenti contribuiscono all’equilibrio intestinale, utili in caso di stitichezza, per migliorare questo problema;
  • Olio d’oliva, utilizzato a crudo per il condimento delle pietanze. Meglio evitare, invece, fritture, condimenti pesanti, intingoli piccanti, che potrebbero contribuire ad acuire l’infiammazione delle emorroidi.
  • Bere acqua, almeno un litro e mezzo al giorno, preferibilmente naturale oligominerale. Un adeguato apporto di liquidi quotidiano può essere ottenuto anche bevendo succhi di frutta, centrifugati, brodo, camomilla, tisane non zuccherate: si tratta comunque di liquido alimentare, utile ad ammorbidire le feci e facilitarne l’espulsione.

Suggerimenti comportamentali

È consigliabile evitare eccessi alimentari, poiché predispongono sia all’aumento ponderale sia all’infiammazione locale. Inoltre, è utile e raccomandato praticare regolarmente attività fisica, che contribuisce a tonificare la muscolatura addominale e del pavimento pelvico, oltre a contrastare la stipsi.

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