Crac dei supermercati R7: arrivano 3 condanne

Si chiude con tre condanne il processo sul fallimento della catena di supermercati “R7” nella provincia di Agrigento. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha inflitto pene di 4 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno ai tre imputati. La decisione è arrivata al termine del procedimento che ha visto i tre coinvolti, imputati per autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta.
Le condanne emesse risultano più lievi rispetto a quelle richieste dal procuratore. La sentenza arriva dopo un’indagine che ha portato al sequestro preventivo della catena di supermercati “R7 Sisa”, riconducibili alla società “Quadrifoglio”, oltre che del capitale sociale e delle merci in magazzino.
Secondo l’accusa, i tre coinvolti avrebbe trasferito illecitamente oltre 4 milioni di euro dalla vecchia società, destinata al fallimento, a una nuova impresa, sottraendo così i fondi ai creditori. I fatti contestati risalgono al biennio 2018-2019, periodo nel quale l’operazione sarebbe stata orchestrata per salvare l’attività economica a discapito delle regole del mercato.
Nel procedimento è coinvolto anche un altro soggetto, amministratore formale per sette anni di un’altra società, il quale ha scelto la strada del patteggiamento. Per lui è stata concordata una pena di 2 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. L’accordo tra il suo legale e la Procura sarà formalizzato nelle prossime settimane.
Il caso ha destato scalpore in tutta la provincia di Agrigento, colpendo un settore già fragile e minando la fiducia dei consumatori e dei fornitori nel sistema imprenditoriale locale. La sentenza, pur inferiore rispetto alle richieste iniziali dell’accusa, segna un punto fermo nella vicenda giudiziaria e conferma – almeno in primo grado – la gravità delle condotte contestate.