fbpx
Regioni ed Enti Locali

Crolla l’export siciliano: -13,87%

[ File # csp9770127, License # 1813649 ] Licensed through http://www.canstockphoto.com in accordance with the End User License Agreement (http://www.canstockphoto.com/legal.php) (c) Can Stock Photo Inc. / filmfoto

Per il secondo anno di fila, l’export dell’Isola è caratterizzato dal segno negativo. Questo risultato è fortemente influenzato dall’andamento in forte flessione del settore petrolifero che, è sempre bene sottolinearlo, rappresenta i due terzi del totale dell’esportazioni siciliane“.

E’ quanto sostenuto è l’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia su dati Istat che scatta la fotografia sull’export made in Sicily. Sette le province che hanno registrato una flessione nell’export: Catania con -18,8%, Messina con -17,38%, Agrigento con -24,39%, Caltanissetta con -17,02%, Siracusa con -14,19%, Trapani con -1,63% ed Enna con -3,64%. Positive solo Palermo (+6,16%) e Ragusa (+14,19%).

Se nel 2013 la Sicilia aveva esportato merci per 11,2 miliardi di euro e ne aveva importate per 20 miliardi, con un saldo negativo di 8,8 miliardi. Nel 2014 l’Isola ha esportato meno (9,6 miliardi, -13,87%), ma ha anche importato meno, molto meno (17,3 miliardi, -13,14%), continuando con un disavanzo nella bilancia commerciale che però si è ridotto – certamente non per merito della nostra economia – a 7,7 miliardi.

A fare la parte del leone è il settore merceologico “Coke e prodotti petroliferi raffinati” con un fatturato complessivo di 6,5 miliardi di euro e una diminuzione del 15% rispetto al 2013, determinando così anche l’andamento negativo di tutto il settore “Manifatturiero”. Positiva, invece, la performance dei “Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere” che movimenta un business estero da oltre 52 milioni di euro, pari a +56%.

In crescita si conferma anche “Agricoltura, silvicoltura e pesca” con un volume di 493 milioni di euro e +6,7%. I principali mercati di riferimento per le nostre esportazioni restano Turchia e Francia, nonostante entrambe registrino un vistoso calo, rispettivamente del -32% e del -15%. Anche gli Usa, mercato da sempre preferito dalle aziende siciliane, ha colto nel 2014 una perdita del 33,63% nell’acquisto di prodotti made in Sicily.

Nella top ten dei Paesi per export, guadagnano terreno Croazia (+81%), Malta (+12%) e Slovenia (+ 3%). Tra i Paesi dai quali invece acquistiamo merci, ai primi posti figurano la Russia, l’Arabia Saudita e l’Azerbaijan. Che principalmente inviano alle nostre raffinerie petrolio greggio che poi rivendiamo sotto forma di benzina e gasolio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.